E una bambina futurista lancia il sasso
L’autore: ecco come nasce l’opera. «No all’aggressione di giocattoli consumistici»
Il mosaico è una tecnica antica e resistente, sa farsi finissima nel disegno e cangiante grazie all’irregolarità delle tessere. Ecco un rettangolo grigio, color della strada, con la griglia dove si saltava su un piede solo, seguendo certe regole, lanciando un sasso fino a raggiungere la cupola finale. Terra e cielo uniti. Xerra ne dà una versione emotiva, con il profilo di una bambina mosso da un dinamismo futurista (omaggio al centenario del futurismo) e illustra a modo suo un gioco come ha liberamente illustrato le parole di Attilio Bertolucci o di Enzo Cucchi.
Pensando al mondo dei bambini, c’è invece il rammarico di come venano «aggrediti con troppi giocattoli, da un consumismo che è uno sfacelo». Forse solo i giorni della crisi potranno dirci se riusciremo a volar pagine.
Il tema è delizioso. «Questo è un bel gioco, perché fa leva sulla potenza interiore e sulla visione grazie alla quale, con un piccolo salto, hai l’illusione di raggiungere il cielo». L’artista del “mento” sceglie la sincerità senza doppio fondo: «Ai bambini non si mente, semmai hanno diritto loro a mentire agli adulti, in un modo comunque puro».
Patrizia Soffientini
Da Libertà, sabato 18 aprile 2009.
Il gioco che arriva sino al “cielo”
Il mosaico della nostalgia