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GINO SEVERINI nasce a Cortona il 7/4/1883 e muore a Parigi il 28/2/1966

Allievo di Giacomo Balla, nel 1906 si trasferisce a Parigi dove contrae rapporti con le avanguardie francesi. Mantiene i suoi rapporti con la cultura e la pittura italiana e nel 1909 firma il manifesto sul futurismo scritto da Tommaso Marinetti.

Assieme ad altri pittori aderenti al futurismo (Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo: c’è una famosa fotografia in cui i quattro pittori sono schierati assieme a Marinetti) si impegna per diffondere e a organizzare mostre sul movimento futurista.
Accanto agli aspetti movimentistici tipici del futurismo, Severini è attratto dalla danza. I suoi quadri di ballerine, ispirati soprattutto alla vita parigina, sono tali da rendere plasticamente l’idea del movimento.
L’evoluzione di Severini lo porta, a partire dal 1916, verso lo stile cubista. I tema preferito in questo periodo sono le nature morte.
Successivamente il suo orientamento pittorico lo avvicina al realismo (il realismo magico di Oppi) e successivamente ancora alla fusione della luce e la divisione del colore, caratteristici della pittura di Seurat.
Nell’ultimo periodo, Severini compie un percorso che lo riporta alle sue radici futuriste.
Credo che si possa considerare Severini come un pittore molto importante, che ha saputo trovare, nelle sue opere, un nesso fra la cultura francese e quella italiana nei primi decenni del Novecento.

GINO SEVERINI