QUADRI
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Giovanni Bellini (Giambellino) nasce a Venezia attorno al 1430. Fin da giovane è interessato all’opera di Andrea Mantegna, suo cognato, interesse che si manifesta nei suoi quadri fino al 1470, soprattutto nell’Orazione nell’Orto, nella Pietà, nella Crocifissione, nel Sangue di Cristo, la Trasfigurazione e in diverse Madonne col bambino.
Negli anni Settanta la produzione belliniana si concentra soprattutto sulle pale d’altare, delicate Vergini col Bambino, le Pietà ed altri soggetti di devozione privata.
Le opere della maturità a partire dal 1480 trovano la loro espressione soprattutto in quadri come la Pala di san Giobbe, la pala Barbarigo e il Trittico dei Frari e successivamente in altre opere di contenuto religioso, fra cui numerose Vergini con Bambino. In questo periodo la ricerca del Giambellino è soprattutto nella luce che ravviva i colori e imprime particolare dolcezza, aprendo la strada a quello che sarà il Cinquecento veneziano, con la sua monumentalità d’impianto.
Alcuni ritratti, fra cui quello del Doge Barbarigo, completano i temi dei dipinti.
Le sue grandi opere dell’inizio del ‘500 segnalano il volgersi del Bellini a una forma sempre più vasta e grandiosa, ma distesa di una ricchezza di toni vicina ad altri grandi pittori veneziani, soprattutto il Giorgione e il Tiziano, (Pala di San Zaccaria, Madonna del prato, pala di San Giovanni Crisostomo, il Festino degli dei, etc..)
Muore nel 1516 in età avanzata, una ottantina di anni.
GIOVANNI BELLINI (GIAMBELLINO)