Il mosaico della nostalgia
“Cielo”, l’opera di Xerra, salutata dai ragazzi di una volta
Peccato per le macchine. Tagliano, seppure a passo d’uomo, via Campagna, proprio mentre le parole dell’educatore Daniele Novara e dell’artista William Xerra raccontano cosa sono i giochi di una volta e come sia bello ricordarli attraverso un mosaico offerto alla nostalgia dei passanti.
Ieri, alla scopertura dell’installazione che rappresenta il popolare gioco del “Cielo”, sono giusto le auto quel di più che andrebbe moderato. E persino tolto di mezzo. Ci si deve pensare. Almeno un piazzetta della città, invita Novara, deve essere restituita solo alla voce e ai giochi di strada dei bambini, senza parcheggi. E perché non potrebbe essere San Sepolcro questa piazzetta? Là dove si staglia la facciata rinnovata del Centro Psicopedagogico – che compie vent’anni – proprio di fronte al fianco della chiesa rinascimentale di San Sepolcro.
A vedere il mosaico “Cielo” accorrono in tanti. L’opera arricchisce via Campagna. Strada farnesiana, con bei palazzi antichi – spiega Novara – un biglietto da visita per la città. Ma sollecita un’urgenza educativa. «Bisogna dedicare una piazzetta ai giochi» insiste ancora Novara, o più d’una. Mentre quest’opera deliziosa eseguita dal mosaicista Maccini su disegno di Xerra, dove una bimba salta negli scomparti del “mondo”, squaderna tutta la sua forza simbolica ed evocativa. Dopo il Dolmen e l’installazione in piazzetta della Ferma, Xerra si è cimentato con una committenza che gli calza a pennello, con un lavoro fresco ed elegante: il “mento” cede le armi a una fragranza immediata che esprime la leggerezza di una bambina mentre compie il salto. Il critico comasco Roberto Borghi vi legge una citazione dell’esordio pop di Xerra, con attenzione alla ricostruzione della figura e due elementi salienti: un uso della scrittura cifrata, il senso dell’illimitatezza del tempo. Si va alle origini dell’artista, ma anche della committenza, che ruota intorno a un importante progetto educativo dalle molte ramificazioni, se ne parlerà nei convegni in giro per l’Italia, spiega Paolo Ragusa.
A salutare il mosaico, molti amici, artisti, architetti e gente del quartiere di ieri e di oggi. Erano presenti gli assessori provinciale Fernando Tribi e comunali Giovanni Castagnetti e Paolo Dosi.
Dosi ha lodato il lavoro svolto dal Cpp con tante attività di spessore. Oggi, da ultimo, ecco questo segno artistico «moderno e significativo» che rimane. Accompagnerà pure l’iniziativa di domenica 3 maggio sulla via Francigena, quando visitatori compieranno il tragitto tra S. Maria di Campagna e l’Ostello dei Pellegrini a Montale.
Patrizia Soffientini
Da Libertà, sabato 25 aprile 2009.
Bambina futurista
La nostra bella vita a colori