Inno al liberty
Ma la dolcezza dell’aria e del ritmo, del passo di vita, i meravigliosi monumenti liberty che sono il Berzieri e l’Hôtel des Termes, oggi Palazzo dei Congressi, ma pur sempre fiammeggianti della fantastiche decorazioni di Galileo Chini, mi portano a credere che “ci siamo”, ancora. Che vi troveremo, ancora, oltre le acque salsoiodiche, e quanto esse curative, quella qualità di possibile pausa dal presente impossibile altrove, o soltanto nella “termeland”, sino a Vichy, Baden Baden.
Sempre in compagnia dei nonni, oggi si direbbe con orribile locuzione parcheggiato presso di essi, ho conosciuto e frequentato anche Montecatini, dove i viali e le giornate hanno le stesso effetto, a prescindere dalle acque che mirano ad altro, rilassante e tranquillante. Va bene che a Salsomaggiore sguazzare nelle vasche salutari mi piaceva ed elettrizzava, a Montecatini il bicchierone di Tettuccio (utile secondo i nonni anche al fanciullo) rappresentava un piccolo tormento. Compensatissimo da cremosi cappuccini in cui si inzuppavano certi biscotti all’anice chiamati, mi pare, cantucci, deliziosi, con il fondo musicale della grande orchestra che suonava “Poeta e Contadino”.
“L’Espresso”, 16 marzo 1986