«La nostra bella vita a colori»


Ricordando piazzetta S. Sepolcro. In quattrocento all’oratorio

Per un attimo, mentre il lenzuolo bianco che copre il mosaico di William Xerra viene fatto volar via, i ragazzi di una volta ricordano con più luminosità gli anni liberi della piazzetta di San Sepolcro, davanti alla chiesa rinascimentale del Tramello.

«Era una vita bella e colorata» racconta Ivano Fortunati, classe ’57, ex ragazzo del quartiere e oggi vice-preside della scuola Italo Calvino. C’era l’oratorio frequentatissimo, anche quattrocento ragazzi, dove ora c’è il campo sportivo, una via Paal alla piacentina. C’era una familiarità fra le persone, molta amicizia: «Ai ragazzi di oggi posso solo augurare di avere un’infanzia come l’ho avuta io da questa parti».

E si affollano le immagini delle tante iniziative che in quegli anni del boom tenevano unite le famiglie come un cemento sociale, attraverso i figli che riempivano le strade senza timore del traffico e si parlavano e tutti sapevano le cose belle e brutte del vicino. Viene in mente la “crociata della bontà” con un libretto dai punti ambitissimi, una volta conclusa vennero liberati dei palloncini e qualche messaggio finì lontanissimo, in Kazakistan.

Pierluigi Cornelli, classe ’53, abita ancora da queste parti: «Era un quartiere molto vivibile» e indica un colonnotto attorno al quale si giocava “ociu mulassa”. D’estate, per chi non andava in vacanza c’era il “Mao” e nessuno ha dimenticato alcuni grandi educatori, come don Claudio Valnegri, oggi settantottenne. Molti passavano i pomeriggi al cinema “Fumeo” così ribattezzato perché si proiettavano film che sfumavano al momento meno opportuno.

Fortunati e Cornelli sono solo due dei ragazzi nati qui negli anni ’50, altri sono accorsi ieri all’inaugurazione del mosaico, numerosi anche gli anziani ospiti dell’Ospizio Vittorio Emanuele, allineati lungo la chiesa di San Sepolcro, a guardarsi il “Cielo” di Xerra.

All’inaugurazione ha preso parte l’attore Gianni Schicchi, presente nell’ultimo film di Marco Bellocchio “Vincere”, ma anche in un documento del Centro Psicopedagogico per la Pace e la Gestione dei Conflitti, nella figura di “padre”. Un pizzico di mistero che sarà svelato in ottobre.




Patrizia Soffientini

Da Libertà, sabato 25 aprile 2009.

Il mosaico della nostalgia

Il_mosaico_della_nostalgia.html