QUADRI

 
 
 

Il suo vero nome è Paolo Doni (o Di Dono). Nasce nel 1397 e muore nel 1475. Il nome Paolo Uccello gli deriverebbe, secondo il Vasari, dal fatto che gli interessava soprattutto dipingere animali.

È considerato fra i maggiori pittori della scuola del rinascimento fiorentino.

Il suo impegno principale che gli viene attribuito è quello di investigare cose di una prospettiva difficile, ostentando un interesse quasi ossessivo per la costruzione prospettica.

Fin dalla più giovane età frequente scuole di importanti pittori, assieme a Donatello.

Nella seconda metà degli anni Venti del XV secolo soggiorna a Venezia dove esegue mosaici in San Marco. Le opere di questo periodo iniziale sono andate in gran parte perdute.

All’inizio degli anni Trenta torna a Firenze dove inizia gli affreschi nel chiostro verde di Santa Maria Novella. E proprio in questi affreschi si appalesa il suo interesse e la sua ricerca per gli effetti prospettici

Alla fine degli anni Trenta si reca a Prato dove gli viene commissionato di affrescare la Cappella dell’Assunta nel Duomo. Sono giunte a noi parte delle Storie della Vergine e delle Storie di santo Stefano.

Nuovamente a Firenze dipinge per i Bartolini Salimbeni le tre tavole della Battaglia di San Romano, alcune vetrate per il duomo, e numerosi altri lavori soprattutto polittici a tempera su tavola e alcuni ritratti.

Negli ultimi anni viene chiamato a Urbino dai signori di Montefeltro, dove, nel corso della decorazione di Palazzo Ducale, dipinge la predella del Miracolo dell’ostia profanata commissionata dalla Compagnia del Corpus Domini.

Alla fine degli anni Sessanta torna a Firenze, ormai vecchio, incapace di lavorare. Sembra che gli ultimi anni li abbia trascorsi in grande povertà.

 

PAOLO UCCELLO