QUADRI

 
 
 

VINCENT VAN GOGH nasce  a Groot Zunter nel Bramante olandese il 30 marzo 1853 e muore suicida ad Auvers-sur-Oise, il 29 luglio 1890, a soli 37 anni.

La sua vita come pittore comincia nel 1880 e in questi 10 anni la sua attività si sviluppa in diverse località dell’Olanda, del Belgio e della Francia, dove ha modo di conoscere i principali pittori dell’impressionismo.

Le principali località nella quali ha effettualo i suoi dipinti sono stati L’Aja e, successivamente dal 1883, Nuenen, sempre nel Bramante olandese, dove dipinge i suoi primi capolavori, fra i quali il celebre “I mangiatori di patate”

Dan 1885 fino al febbraio del 1886 si trasferisce ad Anversa, e successivamente a Parigi, dove incontra gli impressionisti. In prima istanza Toulouse-Lautrec, e successivamente Signac, Pisarro e Gaugin. A Parigi dipinge alcuni dei suoi quadri più famosi: alcuni autoritratti, diverse nature morte, e quadri che ritraggono paesaggi parigini (la Senna, i suoi ponti, le barche etc.).

Nel 1888, con Gaugin, si traferisce ad Arles, in Provenza. Di questo periodo sono i quadri che riprendono l’attività campestre, ritratti di contadini, oltre alle splendide nature morte con fiori. Sempre ad Arles, cominciano a manifestarsi i suoi demoni personali e alla fine dell’anno litiga ferocemente con Gaugin. Si taglia il lobo inferiore dell’orecchio sinistro e viene ricoverato all’ospedale.

Dimesso dall’ospedale si trasferisce a Saint-Rémy, sempre in Provenza, dove i suoi demoni personali prendono sempre più il sopravvento. Viene ricoverato nel manicomio. Alla permanenza in quella sede dobbiamo alcuni dei suoi quadri più belli e più celebri: La Notte stellata, il disegno della sua camera ad Arles, il ritratto dell’Arlesiana, La ronda dei carcerati, etc.

Dimesso, nel maggio del 1890 si reca ad Auvers-sur-Oise, nell’Ile de France, dove viene assistito dal dottor Gachet, al quale fa un bellissimo ritratto, oltre ad altri capolavori.

Scrive al fratello Theo: «Mi sono rimesso al lavoro, anche se il pennello mi casca quasi di mano e, sapendo perfettamente ciò che volevo, ho ancora dipinto tre grandi tele. Sono immense distese di grano sotto cieli tormentati, e non ho avuto difficoltà per cercare di esprimere la mia tristezza, l'estrema solitudine.»

Fra queste tele ricordiamo “Il paesaggio con un cielo tempestoso”, il “Campo di grano con volo di corvi” e “Il giardino di Daubigny”.

Ma il demone interiore non lo abbandona e alla fine di luglio dello stesso anno Van Gogh si uccide con un colpo di pistola.

I temi principali dei suoi quadro sono: i ritratti, fra cui numerosi autoritratti, nature morte con fiori di vario genere, paesaggi e attività campestri.

 

VINCENT VAN GOGH