Archivio di dicembre 2000

IL TROVATORE, alla Scala

giovedì 21 dicembre 2000

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Finalmente ho potuto vedere Il trovatore scaligero, dopo aver letto 
tanti post, aver assistito a tante polemiche di varia natura che 
riguardavano la scelta se fare o non fare il famoso “do”, i tempi, la 
direzione di Muti, le voci… e chi più ne ha più ne metta. 
E dopo aver scritto un post su un’opera diametralmente opposta come 
l’Anacreon, ora provo a dire anch’io la mia sul Trovatore scaligero. 
Ma come è mio costume cercherò di non esprimere giudizi analitici 
sull’esecuzione (anche perché non me ne sentirei in grado), ma di 
partire da una valutazione di tipo drammaturgico.

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ANACREON, a Venezia (ascolto radiofonico)

mercoledì 13 dicembre 2000

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Mi piace l’idea, nel clima infuocato delle discussioni sul Trovatore (discussioni quasi più infuocate della stessa opera), di mettermi a parlare dell’Anacreon di Cherubini. Si passa dai toni guerreschi, infiammati, cupi, drammatici, spavaldi dell’opera verdiana, ad un’atmosfera ben diversa, di serena, anche se melanconica meditazione sui grandi misteri della vita: l’amore, il piacere, ma anche il decadimento della vecchiaia, le paure che esso comporta, i rimpianti (la vecchiaia che del piacere inaridisce le fonti, non estinguendone la sete – dal D’Annunzio). E tutto questo immerso in una musica bellissima, raffinata, nei timbri, nella magia dei temi e delle melodie, nei giochi del contrappunto, nei dialoghi degli strumenti con le voci.

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