Crash – Contatto fisico

“È il contatto fisico. In una città vera si cammina, sfiori gli altri passanti, sbatti contro la gente. Qui a Los Angeles non c’è contatto fisico con nessuno. Siamo tutti dietro vetro e metallo. Il contatto ci manca talmente che ci schiantiamo contro gli altri solo per sentirne la presenza.”

Il film inizia e finisce con un tamponamento di auto e relative discussioni. Poi tutto il film ruota e si sviluppa attorno all’osservazione del detective. Una rete di piccole storie si intrecciano variamente. Ma tutte hanno una cosa in comune. Le persone vengono a contatto le une con le altre solo attraverso scontri intrisi di violenza, spesso ingiustificata. Così due giovani balordi negri rapinano l’automobile al procuratore distrettuale, spaventando a morte la moglie che reagisce con manifestazioni di razzismo. Un commerciante iraniano compra una pistola, e si scontrerà prima col venditore, poi con l’operaio che deve aggiustare la porta del negozio rischiando di ammazzarne la figlia. Un poliziotto razzista si comporta in modo da umiliare due pacifici cittadini neri, ma a sua volta è umiliato dall’assicurazione sanitaria che non vuole riconoscere la necessità di cure per il padre sofferente di prostata. Un giovane poliziotto, inorridito dal razzismo di un suo collega, si fa destinare alla guida di una vettura da solo, e alla fine, per un ingiustificato eccesso di paura, ammazzerà con un colpo di pistola un giovane negro. Il detective nero Graham Walter, chiamato d’urgenza sulla strada, scopre che il cadavere là abbandonato è quello di suo fratello, che la madre gli aveva imposto di cercare ciò che, pressato dal lavoro aveva trascurato di fare. E così tutti i vari episodi, raccontati in una successione di flash back, costruiscono una storia collettiva di solitudine e di violenza che ha nel razzismo, nelle differenze etniche e nella loro incomunicabilità l’aspetto più grottesco (bianchi, neri, arabi, cinesi, e chi più ne ha più ne metta). Alla fine tutto si ricompone, ma solo all’interno dei singoli nuclei, mentre il “fuori” continuerà ad essere tale.

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