Uccidete la democrazia

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Il film di Beppe Cremagnani e Enrico Deaglio.

Definirlo film, secondo me, è un’esagerazione. Si tratta, più modestamente, di un servizio giornalistico filmato con alcune scene recitate (male) da una giornalista e da un attore definito “gola profonda” che dovrebbe interpretare la parte di un testimone di fatti avvenuti la notte dell’11 aprile 2006, la notte dello spoglio delle schede elettorali.

Il filmato è chiaramente a tesi: Berlusconi, consapevole di perdere le elezioni, organizza una serie di provvedimenti di salvataggio, o quanto meno di forte disturbo dell’avversario eventuale vincitore. Per prima cosa fa approvare una legge elettorale con ritorno al proporzionale. In secondo luogo avrebbe organizzato un intervento diretto sullo spoglio delle schede, in modo da trasferire un gran numero di schede bianche in voti per FI o comunque per la coalizione CdL. Questo sarebbe possibile mediante un software inserito in uno dei mezzi telematici di trasmissione dei dati.

Il filmato si divide in tre parti:
La prima parte cerca di fare una ricostruzione e una analisi della campagna elettorale di Berlusconi, dalla quale emergerebbe la sua consapevolezza della probabile sconfitta elettorale evidenziata da sondaggi sempre più a lui sfavorevoli, e dove emergerebbero tutti i suoi tentativi per scongiurarla (dalla riforma della legge elettorale, al continuo riferimento alla possibilità di brogli, etc.).
Vengono sottolineate alcune definite stranezze: il fatto che Berlusconi fosse a Roma anziché ad Arcore come in precenza annunciato; il fatto che il ministro dell’interno Pisanu si sia recato a Palazzo Grazioli nel corso dello spoglio delle schede, e che quindi non era, come avrebbe dovuto essere, al Viminale; il fatto che ad un certo momento ci sia stata un’interruzione dell’afflusso del dati; il fatto che, ad un certo momento della notte, Fassino e Prodi abbiano comunicato pubblicamente la vittoria del centro-sinistra senza attendere il definitivo completamento dello spoglio.

La seconda parte mostra un fenomeno in realtà molto strano: la schede bianche, nelle elezione del 2006, sono state di gran lunga inferiori alle schede bianche riscontrate nelle altre tornate elettorali (1-2% in media, contro 4-5%), e, cosa ancora più strana, la percentuale delle schede bianche è pressoché costante in tutte le regioni, mentre nelle precedenti elezioni la percentuale di schede bianche variava moltissimo da regione a regione (dal 3-4-% nelle regioni settentrionali, al 10-11% nel meridione).

La terza parte è una lunga intervista a un esperto americano di programmazione, che, come mostrato in apertura del film, aveva testimoniato davanti al senato americano, la possibilità di effettuare brogli elettorali mediante programmi informatici ad hoc.
Nel corso di questa intervista, per la verità inutilmente molto lunga, l’esperto ammette che i dati elettorali scaturiti dalle elezioni italiane, proprio per il numero abnormemente basso delle schede bianche, potrebbero essere stati manomessi mediante un programma informatico. E viene fatta, a dimostrazione, una simulazione col computer.

Il film è decisamente poco interessante. Le stranezze rilevate nella prima parte, sono stranezza assai relative. In grande misura erano già note, e di per sé non hanno titolo per far sospettare la volontà di fare brogli.
La seconda parte fa vedere un dato poco discusso dai media, e forse meritevole di maggior attenzione. La bassa percentuale di schede bianche deve trovare una spiegazione convincente.
La terza parte non dice nulla di nuovo, e non dimostra nulla.
Tutto sommato si tratta di un filmato molto scadente, che alimenta qualche dubbio, ma che non consente alcuna conclusione, neppure sul piano delle ipotesi.

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