La sinistra della conservazione
Dall’editoriale di oggi sul Corriere della Sera di Dario Di Vico:
Veltroni “ha invece detto chiaro e tondo che esiste una sinistra della conservazione. Quella che non fa costruire la Tav, che difende solo gli occupati e lascia al loro destino i giovani, che preferisce lottare contro la ricchezza piuttosto che contro la povertà, che gode quanto più la pressione fiscale è alta e si ritrae quando occorre tutelare la sicurezza dei cittadini.”
Ecco, queste affermazioni non solo sono condivisibili. Sono IMPORTANTI.
Si tratta di una rifondazione della Sinistra, come ha fatto Tony Blair? Tutti lo dicono. Ma temo che appoggiarsi troppo alle similitudini, si finisca per ottenere qualche cosa di molto diverso. Il vero problema è AGIRE IN ITALIA, con questa classe politica, con questi interessi, legittimi e illegittimi, con questa cultura o anticultura.
Allora: costruire la TAV, certo. Ma facendolo tenendo conto dei problemi delle popolazioni che, in un modo o nell’altro sono costrette a pagare un prezzo. E’ così difficile?
Sbagliato difendere solo gli occupati e lasciare i giovani al loro destino. Ma che ciò non sia un alibi per non difendere neanche gli occupati, continuando a lasciare il giovani al loro destino.
Sbagliato lottare contro la ricchezza anziché contro la povertà. Ma il rischio è che in Italia non si lotti né contro la ricchezza né contro la povertà.
Sbagliato godere quando la pressione fiscale è alta. Ma che il contrario non sia un alibi per abbassare le tasse e aumentare le bollette. Bisogna ricordare che le tasse si basano sulla progressività del reddito, le bollette no.
Sbagliato ritrarsi quando occorre tutelare la scurezza dei cittadini. Ma che anche questo non sia un alibi per consentire la vergognosa campagna contro l’immigrazione e contro gli immigrati, attribuendo a loro tutte le malefatte che diminuiscono la sicurezza dei cittadini.
Tutte queste cose le ha fatte il governo Berlusconi. Non è un caso che i berluscoidi sostengano che Veltroni ha copiato il loro programma. Speriamo che non sia così. Che i timori (in Italia più che giustificati) che la lotta alla sinistra conservatrice finisca nei fatti per essere un appoggio alla destra più parassita non abbiano corso.