La sinistra e il referendum per la modifica della legge elettorale
Il messaggio firmato Unità Democratica Sinistra Europea fa alcune affermazioni che non possono non essere condivise.
La prima è che la Costituzione Italiana assegna al Parlamento (e a nessun altro) il potere di fare le leggi.
La seconda che una riforma elettorale, entrando nei meccanismi del gioco al quale partecipano tutte le forze politiche, deve essere approvata a larghissima maggioranza, compatibilmente con la possibilità di funzionamento.
Le terza è che questo referendum di fatto finisce per proporre una riforma elettorale. Cioè, attraverso l’istituto dell’abrogazione, questo referendum finisce per creare un tessuto istituzionale modificato, quindi di fatto una nuova legge, in tal modo prevaricando i poteri del Parlamento
Tuttavia ci sono alcuni elementi che non possono essere condivisi.
Il primo: la legge in vigore è antidemocratica per come è nata (colpo di mano dell’allora maggioranza) e per i contenuti (di fatto l’elettore non ha una vera possibilità di scelta). Il parlamento è già composto (anche nei singoli nomi) al 85-90% prima ancora che i cittadini si rechino al voto.
Quindi questa legge va rapidamente cambiata.
Esistono nel parlamento forze determinate SERIAMENTE a votare una nuova legge elettorale? Finora la risposta è NO.
Il secondo: è un diritto e un dovere che in parlamento siano rappresentate tutte le correnti di pensiero che agitano la nostra società. Questo è un fatto altamente democratico. Ma questo fatto altamente democratico diventa il suo contrario quando una o più di queste forze, entrate in parlamento con una rappresentanza minore, utilizzano ricatti per imporre alla maggioranza la volontà di una minoranza. E questo sta succedendo oggi, con grave compromissione della governabilità e, quello che è ancora peggio, della credibilità del governo.
Il terzo: questo referendum può essere una forma che stimoli il parlamento a legiferare. Se questo non accade, ebbene la colpa non è né del referendum né di chi l’ha proposto. È del Parlamento.
Vista la firma Unità Democratica Sinistra Europea, mi immagino trattarsi di quell’insieme di piccole forze della sinistra (Rifondazione, e tutti gli altri) che osteggiano il referendum perchè temono che una vittoria del referendum ridimensioni in modo drastico la loro rappresentanza in Parlamento.
Bene, se realmente hanno a cuore gli interessi generali più degli interessi di bottega, diano il buon esempio:
Firmino per il referendum e trascinino il Parlamento ad approvare una legge elettorale ampiamente condivisa e democratica.
Così la loro lettera acquisterà un senso civile.
Altrimenti si dimostra la solita lamentela di chi teme di perdere un potere che, in democrazia, non gli spetterebbe.