La Fiera del libro di Torino e il boicottaggio islamico
La fiera del libro di Torino quest’anno si apre sotto l’insegna di un
omaggio agli scrittori israeliani.
Conosco per averne letti alcuni libri, Amos Oz, David Grossman e Abraham Yehoshua. Io (ma credo proprio non solo io!!!) li considero grandissimi scrittori, che onorano la letteratura mondiale, e deve essere un vanto per la fiera del libro di Torino averli come ospiti d’onore.
Ebbene, i soliti fondamentalisti islamici strillano, fanno fatwa, minacciano e boicottano la fiera del libro perché per loro è un crimine avere attenzione per tutto ciò che è israeliano, anche se si tratta di cultura e di attenzione a grandi scrittori, che, oltretutto sono tutti e tre pacifisti dichiarati e attenti ai grandi problemi del popolo palestinese, e fortemente critici sui comportamenti del loro governo.
Ma non è questo ciò che importa. I fondamentalisti gridino pure, è il loro mestiere.
Quello fortemente criticabile è che vi sono aree del panorama politico della sinistra che si associano alle tesi degli estremisti islamici.
Ma soprattutto che la RAI, nella sua versione televisiva:
1) non chiarisce perché si è scelto di dedicare la fiera del libro agli scrittori israeliani
2) non mette in primo piano i tre scrittori che ho citato facendoli conoscere meglio al pubblico italiano (la fiera del libro può essere un’occasione importante)
3) non parla del boicottaggio fatto dagli estremisti islamici, spiegandone ragioni e contenuti
4) non parla dell’appoggio al boicottaggio di alcune aree della sinistra, magari aprendo pubblici dibattiti sull’argomento.
Insomma la RAI sta perdendo un’occasione importante per entrare nel dibattito culturale, e nel dimostrare come la cultura non è un’astrazione di pochi barbogi, ma al di fuori del depresso panorama nazionale, entra direttamente e pesantemente nei drammatici problemi della politica mondiale.
Sul corriere oggi ho letto un articolo di Magris, un altro di Grasso, e ieri uno di Fassino sull’argomento. Benvenuti, certo.
Ma la RAI?????