IDI DI MARZO, di Valerio Massimo Manfredi
lunedì 29 dicembre 2008
Film bello, di argomento scabroso ma trattato con leggerezza e ironia. In una famiglia, a Londra, il figlio unico soffre di una malattia rara che, nonostante le cure, tende ad aggravarsi. Forse c’è una speranza. Un ricercatore medico sta studiando una terapia che potrebbe portare il bambino a guarigione; tuttavia occorre andare in Australia. La cura è gratuita, ma viaggio e permanenza sono a carico della famiglia. Il costo è molto alto, e la famiglia ha già speso tutti i risparmi per i precedenti ricoveri ospedalieri. Anche la nonna paterna (Maggie, la protagonista del film, interpretata da Marianne Faithful) ha contribuito alle spese con grandissima generosità arrivando a vendere la propria casa. Le banche, interpellate per un nuovo prestito, si sono rifiutate. Sembra quindi che non esistano mezzi per ricuperare l’enorme somma necessaria.
Una donna, Lidia, che tiene un programma radiofonico notturno dal significativo titolo “Sentimentalisti anonimi” nel quale ascoltatori si rivolgono a lei per raccontare le proprie disavventure sentimentali e chiedere a lei consigli, si innamora di un certo Lorenzo. Naturalmente anche lui scrittore, e manco a dirlo, importante promessa della letteratura.
Le Clézio cerca di ricostruire la vita del padre, che lo scrittore non ha potuto conoscere prima del 1948, quando aveva otto anni, e che con lui ha vissuto, senza amarlo, prima in Nigeria, poi in Francia solo per pochi anni.
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