Quando la replica diventa propaganda ideologica
Commento all’articolo “TV, le ragioni di Fazio e Saviano e un gesto di sensibilità” di Aldo Grasso sul Corriere della sera del 27/11/2010. Io credo che abbiano ragione Fazio e Saviano a respingere le cosiddette repliche dei movimenti pro-life. Siamo in un paese dove sono in vigore leggi restrittive che impongono nei fatti al malato di accettare l’accanimento terapeutico (camuffato come alimentazione) e di impedirgli una scelta consapevole di come affrontare le fasi più drammatiche della malattia. Difendere questa libertà di scelta è un dovere per chiunque creda nella laicità dello stato. Fazio e Saviano, nel portare le testimonianze di due persone che sono state protagoniste di eventi drammatici di questo genere, vittime di atroci discussioni, hanno dato voce alla richiesta che venga RISPETTATA la volontà di scelta di chi si trova nelle condizioni di doverlo fare. La pretesa di replica dei movimenti pro-life, ben lungi dall’essere un atto in difesa della vita, si rappresenta come un tentativo (propagandistico) di difendere la situazione attuale contro la libertà di scelta, sostenendo una concezione ideologica dello Stato. Ne sono riprova gli insulti contro la trasmissione di Fazio e Saviano leggibili in diversi siti WEB riferibili a questi movimenti. Poi, che sia doveroso dar voce alle famiglie che, PER SCELTA, assistono la lotta dei loro cari contro la morte, anche nelle condizioni più disperate e difficili, è sacrosanto. In questo caso non si tratta di REPLICA, ma se mai di affrontare un grosso problema che i cosiddetti movimenti pro-life non hanno finora affrontato seriamente.