Archivio di agosto 2012

I GIGANTI DELLA MONTAGNA di Luigi Pirandello

giovedì 30 agosto 2012

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È il terzo, e l’ultimo, dei cosiddetti “miti” di Pirandello, commedie che si svolgono fuori del tempo e della spazio, nei quali si materializzano visioni, si realizzano fatti miracolosi, e nei quali l’uomo sembra identificarsi col suo sogno, rinascere dal sogno come fantasma, e realizzare la propria identità sulla scena. I giganti della montagna è stato scritto in un lungo periodo di tempo: potremmo dire dal 1929 al 1934, alla vigilia della morte del drammaturgo. Non è stato terminato: manca l’ultimo quadro. Gli altri due miti sono: La nuova colonia, scritto nel 1927-28, e Lazzaro nel 1926-1928. Prima di affrontare I giganti della montagna, che molti considerano il capolavoro di Pirandello, conviene spendere qualche parola sui miti precedenti.

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IL GRIDO (Michelangelo Antonioni, 1957)

venerdì 17 agosto 2012

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Irma (Alida Valli), una giovane e bella donna, viene chiamata negli uffici comunali di Goriano dove le viene comunicata la morte del marito, emigrato da anni in Australia e morto sul lavoro. L’impiegato che le fa la comunicazione, con un mezzo sorriso soggiunge: non so se questa è per lei una brutta o una bella notizia. In realtà a Goriano, il luogo dove la donna vive, un comune del ferrarese sulle rive del Po, è ben noto il fatto che da sette anni la donna convive con un uomo che non è suo marito, Aldo (Steve Cochran), e che da lui ha avuto una figlia. Sembrerebbe quindi che la donna dovesse correre a casa per annunciare ad Aldo che, ora che il marito è morto, possono finalmente sposarsi. Ma questo non avviene.

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LE AMICHE (Michelangelo Antonioni, 1955)

giovedì 16 agosto 2012

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Questo film ha ricevuto il leone d’argento alla XVI mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia (in quella occasione il leone d’oro fu assegnato a Carl Theodor Dreyer con il film Ordet).

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I VINTI (Michelangelo Antonioni, 1953)

mercoledì 15 agosto 2012

Le violenze associate alla guerra sono entrate in profondità nell’animo dei bambini che ne sono stati testimoni degli aspetti più feroci. Questo ha fatto sì che, una volta faticosamente ricostruita la pace, molti di questi giovani, anche o soprattutto di famiglie agiate, hanno sentito riemergere il desiderio di esercitare quella violenza che ne ha condizionato la vita, non tanto per ragioni di sopravvivenza o di necessità, quanto per stimolo irrefrenabile, per ottenere visibilità, per essere considerati nel mondo. Il film è preceduto da frammenti di documentari che testimoniano la violenza gratuita. Questi giovani, invece di essere dei vincitori, come suggerito dalla loro ambizione, sono invece risultati dei vinti, e il regista narra le storie di tre di loro in tre diversi paesi: Francia, Italia, Gran Bretagna.

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Interviste. Amos Oz, Tra amici

mercoledì 15 agosto 2012

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di Antonella Barina

Il grande scrittore israeliano, che ha vissuto per di più di 30 anni nelle comunità di lavoro, di fronte alla crisi propone il suo paradosso (ma lo è davvero?) in un libro e al Festival di Massenzio.

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