PARLA CON LEI, di Pedro Almodóvar, 2002

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Due persone che non si conoscono, stanno assistendo a uno spettacolo teatrale, sedute in platea su due poltroncine contigue. Sono Benigno (Javier Cámara) e Marco (Dario Grandinetti). Sulla scena due donne in sottoveste devono attraversare a occhi chiusi di corsa il palcoscenico ingombro di sedie. Un uomo, dall’espressione tristissima corre a sua volta cercando si evitare che le due donne inciampino nelle sedie, spostandole dal loro percorso. Benigno si accorge che Marco ha le lacrime agli occhi, e la cosa gli rimane impressa.


Queste due persone, nel corso del film si troveranno ad essere legate da un destino che le porterà a fare un percorso sotto certi aspetti emotivamente intrecciato.
Benigno è infermiere in una struttura di assistenza a malati in Stato Vegetativo Permanente (SVP), vittime di gravi incidenti che hanno reso non più funzionante la corteccia cerebrale, ma che hanno lasciato indenne il tronco encefalico, per cui possono continuare a vivere pur essendo prive di coscienza. Egli assiste una fanciulla, Alicia (Leonor Watling), della quale si intuisce che sia innamorato. Prima di subire l’incidente che l’ha ridotta in quello stato, la fanciulla frequentava una scuola di danza davanti alla casa di Benigno, ed egli, dalla finestra la guardava e la seguiva. Il destino vuole che, a seguito di un grave incidente, ella venga ricoverata nella stessa struttura dove egli presta servizio. Il ragazzo l’assiste con grande passione, passa con lei la maggior parte del tempo, la massaggia, l’accudisce, e soprattutto le parla ad alta voce, raccontando storie, fatti e quant’altro. Instaura con lei un rapporto unilaterale, con la segreta convinzione di una corrispondenza. È vero, la persona in coma non reagisce agli stimoli, ma chi dice che non senta, non abbia una vita interiore che non può comunicare?
Marco a sua volta sta vivendo un’esperienza amorosa con una donna torero, Lydia (Rosario Flores), reduce da un rapporto infelice con un suo collega torero. Lydia, nella sua ultima corrida, ha una gravissimo incidente che la costringerà in uno Stato Vegetativo Permanente, e viene ricoverata nello stesso ospedale dove è ricoverata Alicia e dove lavora Benigno. Marco si fa premura di assisterla, così incontra Benigno che si ricorda benissimo del loro primo incontro nella sala teatrale. Fra loro nasce un rapporto d’amicizia. Benigno cerca di convincere l’amico ad assistere la sua donna con la stessa cura e la stessa convinzione con la quale egli assiste Alicia. La cosa tuttavia non funziona. Marco scopre che Lydia aveva ripreso il rapporto col collega proprio la sera prima della corrida per lei fatale, e quindi si fa da parte, lasciando che sia il suo prima amante a vegliarla.
Benigno intanto continua la sua assistenza ad Alicia in termini sempre più stretti. Marco si rende conto della situazione e cerca di dissuadere l’amico a un eccesso di intimità, anche solo unilaterale. Ma le sue raccomandazioni non trovano udienza. Benigno, complice anche la trama di un film muto a contenuto erotico che le racconta, finisce per avere un rapporto carnale con lei e a metterla incinta. La cosa viene scoperta e Benigno viene arrestato. Marco, che nel frattempo aveva intrapreso un viaggio a fini turistici ed era venuto a sapere della morte di Lydia, torna per aiutare l’amico, che gli cede la sua abitazione, e ha con lui alcuni colloqui in carcere. Benigno chiede all’amico informazioni su Alicia e sul bambino. La cosa straordinaria è che Alicia, al termine della gravidanza, dopo avere partorito un bambino morto, riprende coscienza e lentamente e gradualmente riprende una vita normale, assistita da quella che era la sua insegnate di danza (Geraldine Chaplin).
Marco riferisce a Benigno la morte del bambino, ma tace sulla ripresa della fanciulla. Benigno allora, che non può più vivere senza vederla, e la immagina sempre in stato di coma, pensa di raggiungerla, e si suicida. Per Marco questa è una vera tragedia, ma mentre piange la sorte del suo amico, in una sala teatrale vede Alicia e si sente da lei attratto. Lo sguardo con cui Alicia lo ricambia ci fanno pensare che si aprirà una nuova storia fra loro due.

Film molto bello, che ci pone di fronte a dei problemi ai quali la ragione non riesce a rispondere: in primo luogo quale possano essere le reazioni di una persona in SVP a stimoli ripetuti; in secondo luogo al tema dell’amore non è necessariamente legato a una rapporto bilaterale; in fine all’amicizia che può intrecciarsi con il sentimento amoroso senza per questo essere impedita.

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