IL PIACERE E L’AMORE (Iklimler) di Nuri Bilge Ceylan, 2006

Nuribilgeceylan

Il film non ha una trama vera e propria. Il tema principale è rappresentato dagli sviluppi di una crisi matrimoniale e del suo incrociarsi con sentimenti ancora presenti.
All’inizio facciamo la conoscenza con la coppia di sposi protagonisti. Lei, Bahar, è giovane, molto bella; fa filmati per la televisione come direttore artistico. Lui, Isa, un po’ più avanti negli anni, è professore universitario e sta lavorando a una tesi sui resti architettonici dell’Impero Romano. È evidente che fra i due vi è un contrasto di sentimenti: da una parte il reciproco amore è ancora presente; ma dall’altra la felicità che il rapporto amoroso dovrebbe elargire, sembra smarrirsi del tutto.

I due sono in vacanza. Lui fotografa delle rovine di un’antica città romana, lei lo osserva da lontano, annoiandosi. Fra i due il rapporto si limita a poche parole: a volte dette con dolcezza, ma più spesso con irritazione. Questo avviene anche quando sono a cena da un amico (che evidentemente si accorge della crisi) e sulla spiaggia, mentre fanno il bagno o prendono il sole.
A un certo momento, mentre sono sulla spiaggia, lui propone di separarsi per consentire una riflessione. Ma la proposta è timida, lascia adito a diverse interpretazioni. La risposta di lei è più categorica. Quando, in motocicletta, tornano alla loro casa di Istanbul, Bahar provoca un incidente coprendo con le mani gli occhi di lui mentre è alla guida. La rottura è definitiva. Le strade divergono. Lei se ne va nell’est del paese, in Anatolia, dove sta girando un film e manifesta l’intenzione di non ritornare alla vita in comune; lui riprende l’attività universitaria.
Ma Isa, rimasto solo, non riesce a raggiungere alcuna serenità. Cerca rapporti con gli amici, fa un po’ di sport, incontra una sua ex con la quale fa all’amore, si propone di fare un lungo viaggio da solo, confessando agli amici che questa sia stata da sempre la sua più grande aspirazione. Ma vediamo che non è così. L’autunno sta avanzando. Il cielo è oscurato da pesanti nuvole, episodi di intensa pioggia costellano le giornate. Il freddo si fa sentire e preannuncia l’inverno. Tutti quelli che hanno qualche giorno di ferie desiderano andare in luoghi più caldi. Anche Isa sembra desiderare la stessa cosa, ma poi prende l’aereo e si reca nella gelida Anatolia dove la moglie sta girando il film. La solitudine ha stimolato in Isa una ripresa intensa dell’amore per la moglie, forse anche più di quando stavano assieme. Egli si aggira per i desolati e innevati paesaggi dell’Anatolia, fa fotografie di antichi palazzi e alla fine, identificato il luogo dove si sta girando il film, vi si reca per incontrare Bahar. Le si avvicina con precauzione, le ha portato delle fotografie della loro vita in comune, le ha fatto un piccolo regalo. All’inizio è incoraggiato: la moglie piange, non sa trattenere le lacrime. Ma la possibilità di una ripresa del rapporto sembra sospesa. Isa si rende conto che la barriera che li divide è alta e forte, ma pensa di avere ancora possibilità di abbatterla. Altrimenti, perché quelle lacrime? Torna a incontrarla: ammette tutti i suoi torti nella vita comune, professa un cambiamento che lo dovrebbe rendere più attento ai problemi di lei e soprattutto alla ricerca della sua felicità. Le propone di abbandonare il film che sta girando e di tornare a Istanbul con lui. Ma anche questo tentativo sembra destinato al fallimento. Bahar ascolta, capisce, torna a piangere, ma conclude che tutto questo rinnovamento che le viene proposto arriva troppo tardi; non se la sente di riprendere la vita in comune.
Isa se ne va. Decide così di tornare a Istanbul: compra un solo biglietto aereo. Alla sera, in hotel, al momento di coricarsi, Bahar bussa alla porta, entra senza parlare, e si sdraia nel letto. L’amore in lei ha avuto il sopravvento. Questa volta, tuttavia, i ruoli si invertono. Dopo aver passato la notte assieme, Isa partirà per Istanbul senza di lei.
Il tema non presenta delle originalità particolari. Il suo pregio maggiore secondo me sta nella regia. Da una parte vi è il rapporto fra il clima e i sentimenti dei due componenti la coppia: il clima dell’ambiente in cui si svolgono le vicende del film va dall’estate, ad un autunno con pesanti nubi nel cielo o intensa pioggia, fino all’inverno inoltrato con abbondanti nevicate nelle ultime scene quelle del gelo completo subentrato fra i due protagonisti. Bellissime le scene dell’Anatolia invernale. Non a caso il titolo del film è proprio la parola turca Iklimler che significa “Climi”, e questa è la traduzione del titolo del film nelle edizioni francese (Les Climats) e inglese (Climates). Il titolo nella versione italiana, Il piacere e l’amore è incomprensibile e, oltre a essere banale, come spesso accade nelle edizioni di capolavori stranieri in edizione italiana, e secondo me anche brutto, ha ben poco a vedere con le vicende del film. Anche dal punto di vista delle riprese fotografiche la regia mi pare molto bella: spesso negli scambi verbali le espressioni dei volti vengono accentuate dalle riprese solo di alcune parti del viso: li occhi, il naso la bocca, dando immagini di maggior profondità ai concetti espressi.
Da osservare il particolare interessante che l’attore che interpreta Isa è lo stesso Nuri Bilge, mentre l’attrice che interpreta la moglie, Bahar, è Ebru Ceylan, cioè la moglie del regista nella vita.

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