Fini e il PORCELLUM

Quello che più mi lascia perplesso è la grande popolarità di Fini, l’uomo politico che (secondo i suoi fans) si distingue, nel litigiosissimo arengario politico italiano, come l’uomo dell’aplomb, del buon senso, etc.
Secondo me, per giudicarlo, basterebbe ricordare alcuni passaggi della sua recente linea politica.

Alla fine del governo Berlusconi vota, assieme a tutto il suo partito, la legge elettorale nota come PORCELLUM.
Appena caduto il Berlusca, e si è formato il governo Prodi, ha chiamato con grande clamore gli italiani al referendum per abolire il PORCELLUM, rivendicando non so quale priorità rispetto agli uomini politici della sinistra.

Poi ha litigato con il berlusca sul problema della legge elettorale scoprendo una incompatibilità delle sue vedute con quelle del suo ex-capo.

Oggi è schierato ventre a terra con il suo capo ritrovato, e invita gli italiani a reclamare le elezioni anticipate con il PORCELLUM e scavalcare il Referendum che verrebbe rinviato di un anno. Gli italiani, infatti, sempre secondo Fini e la sua coerenza, vorrebbero riprendersi il potere, che la costituzione assegna loro col voto. Agli italiani (testuale) secondo Fini, della legge elettorale non glie ne frega un c…o.
E gli ottocentomila che hanno firmato per il referendum, che lui stesso (stando alle sue vecchie affermazioni) ha arringato e convinto? Non erano anche loro italiani? Non è anche questo un modo con gli quale gli italiani si possono riappropriare del potere che il PORCELLUM ha loro sottratto consegnandolo alle segreterie dei partiti, partitini, partitucoli, fra il quali il dolcissimo MASTELLUM?

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