FALSTAFF, agli Arcimboldi

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Giovedì sera ho potuto vedere anch’io finalmente il Fastaff in programma agli Arcimboldi. È la terza volta che vedo questo allestimento con la regia di Strehler, e mi è sempre piaciuto moltissimo. In questa occasione mi trovo perfettamente d’accordo con tutti quelli che ne sono rimasti entusiasti. Una esecuzione pressoché perfetta di un’opera che non ha un solo istante che non tenga desta l’attenzione. Il Falstaff è un’opera che io amo moltissimo; che a differenza di molti, che la trovano un’opera “anomala” nel repertorio verdiano, io considero verdiana nel profondo, espressa da una drammaturgia somma e tipicamente verdiana, una capolavoro di equilibrio, di cadenza degli eventi, di musica che è anche descrittiva ma è soprattutto grande musica… non trovo neppure le parole per dire quale emozione io provi ogni volta che la vedo o anche solo l’ascolto. L’altra sera tutto è filato liscio come l’olio.

Le immagini create da Strehler si sono verificate “magiche” come al 
solito. Penso a quegli splendidi controluce della seconda scena del 
primo atto, col contrasto fra il sestetto degli uomini e il quintetto 
della donne; oppure a quelle opache luminosità che filtrano dalla 
parete a buchi tipica dei fienili delle cascine della bassa padana… 
insomma una regia di grande classe e grande gusto.

Muti ha diretto al meglio un’orchestra che per Verdi forse di meglio non 
si trova. Espressione, equilibrio e leggerezza sono state le qualità 
che più mi hanno colpito.

I cantanti hanno dato il meglio di sé e sono stati tutti all’altezza 
della situazione. Hanno interpretato le loro parti in modo splendido e 
hanno offerto un’ottima capacità recitativa. Quello che più mi ha 
colpito è stato Maestri: una voce forte che oltrepassava senza la 
minima difficoltà il “golfo mistico” per espandersi nella sala; una 
capacità recitativa che mai mi sarei aspettato in un baritono che in 
altre occasioni ho visto immobile sulla scena (vedi l’ultima messa in 
scena della Traviata agli Arcimboldi).

In conclusione, uno spettacolo superbo, che ha provocato un entusiasmo 
incondizionato da parte del pubblico e da parte del sottoscritto.

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