La manifestazione di Vicenza
La manifestazione di Vicenza si è conclusa. I partecipanti sono stati superiori alle previsioni: sicuramente almeno 100.000 persone, probabilmente molte di più.
Le notizie rimbalzate sui media riferiscono con gioia (?) che si è trattato di una manifestazione pacifica e che non ci sono stati atti di violenza.
Ma Prodi ha già fatto sapere che non cambierà programma.
Il raddoppio della base si farà, in omaggio all’anti-antiamericanismo.
Rimane sempre di sapere il perché ci sono così tante basi americane sul territorio nazionale; perché possono essere ampliate a loro discrezione; perché gli americani sono sul nostro suolo ancora come vincitori di una nazione sconfitta e non come alleati (vedi le clausole che regolano l’uso di queste basi); perché si continua ad affermare che questo governo, in politica estera, per mantenere un minimo di credibilità internazionale al nostro paese, deve onorare impegni presi da governi precedenti, quando di questi impegni (relativi al raddoppio della base di Vicenza) non vi è traccia né scritta né firmata; perché si continua a rimestare il logoro concetto che noi dobbiamo essere grati agli americani che hanno mandato a morire i loro ragazzi per liberarci dal nazifascismo, quando l’ingresso americano nella seconda guerra mondiale è stato largamente ripagato dall’enorme sviluppo che ha avuto la ricchezza di quel paese.
Quello che mi turba di più è che personaggi di grande caratura come la Bonino siano schierati dalla parte degli americani: lei è pacifista, ma sembra affidarsi alle sorti di una nazione militarista che tende a risolvere ogni controversia internazionale con l’uso delle armi (e lei sostiene che non è vero!… Ridicolo!)
In conclusione, oggi come oggi siamo sudditi dell’impero americano. Siamo costretti ad accettare questa condizione, ma almeno cerchiamo di manifestare ad ogni occasione che ne siamo contrari e che ne vorremmo uscire.
Come si è fatto a Vicenza ieri.