PAISÀ, di Roberto Rossellini (1946)
giovedì 20 ottobre 2016Il film è in sei episodi, tutti collegati da un unico tema: la liberazione dell’Italia da parte delle armate alleate e dei partigiani negli anni dal 1943 al 1945 da sud a nord.
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Il film è in sei episodi, tutti collegati da un unico tema: la liberazione dell’Italia da parte delle armate alleate e dei partigiani negli anni dal 1943 al 1945 da sud a nord.
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Siamo nel 1944, Roma è occupata dalle truppe naziste, che percorrono le vie dalla città accompagnati da canti militari. Le SS sono alla ricerca di esponenti della lotta partigiana. Un gruppo bussa alla porta di un’abitazione. Cercano l’ingegner Giorgio Manfredi (Marcello Pagliero), il quale tuttavia, avendo osservato l’arrivo della camionetta, fugge attraverso i tetti.
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Il film del regista senegalese ha vinto al festival di Cannes del 2004 Cannes la palma d’oro per Un certain regard.
Il racconto si svolge in un villaggio del Burkina Fasu di nome Djerisso. Il villaggio è governato da un gruppo di anziani guidati da un capo-villaggio. Il loro compito è quello di far osservare le antiche tradizioni agli abitanti. In diverse capanne collocate attorno a uno spiazzo e a una Moschea centrale, vivono le famiglie, tutte da tempo convertite alla fede islamica. In molte delle famiglie gli uomini possiedono più di una moglie. La vita scorre tranquilla, le donne si adoperano nelle faccende domestiche, e alla custodia dei piccoli.
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È il secondo film di Luchino Visconti. Come in Ossessione, anche in La terra trema, l’ambientazione è veristica. Siamo in un paese della costa ionica della Sicilia, Aci Trezza, in provincia di Catania. È un paese di pescatori, di povera gente che vive per l’attività quotidiana della pesca. La pesca è la fonte della loro vita, ma si tratta di una vita grama. Sulla costa i pescatori, che approdano con le loro barche all’alba, dopo una notte di intenso e affaticante lavoro, sono attesi dai grossisti, ai quali sono costretti a vendere il pesce appena pescato. Il ricavo è misero. I grossisti approfittano, lo comprano a prezzi miserabili per rivenderlo sul mercato e così arricchirsi a spese dei pescatori.
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È il primo film di Luchino Visconti. L’ha girato durante la guerra. Forse per questo motivo il film è intensamente intriso di un sentimento doloroso che lo percorre dall’inizio alla fine. Il rapporto fra i due amanti non lascia mai trasparire quella felicità che il loro incontro, all’inizio, sembrava presagire. Le immagini del film sono terribilmente veritiere, sia quando mostrano le espressioni e gli atteggiamenti dei due amanti, sia quando ci offrono la visione dell’ambiente in cui le vicende del film si svolgono.
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