Archivio della Categoria 'Film'

La ricerca della felicità, di Gabriele Muccino

domenica 20 aprile 2008

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Chris Gardner è un venditore casa per casa, ovvero ambulatorio per ambulatorio, di un apparecchio radiologico, uno scanner, con prestazioni superiori agli apparecchi tradizionali. E’ sposato, ha un figlio, vive in una casa decente. Per mantenere il tenore di vita raggiunto occorrono molti dollari. Le vendite degli scanner hanno alti e bassi, la fatica è improba, le scadenze di pagamenti vari, affitto, tasse, multe ecc. si avvicendano e non a tutte si può far fronte nell’immediato. La moglie è costretta a lavorare, spesso a fare i doppi turni; il figlio viene inviato all’asilo nido, magari di livello medio basso, dove la retta è compatibile, ma l’assistenza lascia alquanto a desiderare. I rapporti famigliari risentono di questa situazione di precarietà. Possiamo dire che la felicità non abita a casa di Chris.
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The Road to Guantanamo di Michael Winterbottom

mercoledì 20 febbraio 2008

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Su Guantanamo e i suoi orrori già da tempo si è stati informati da stampa e televisione. Sappiamo che è un luogo di torture, che chi vi è rinchiuso non ha alcun diritto (e nemmeno un capo d’imputazione da cui difendersi); sappiamo che non è l’unica enclave dove sospetti terroristi vengono detenuti e torturati, e che prigioni simili sono disseminate un po’ ovunque al di fuori delle territorio degli Stati Uniti (si dice in alcuni stati dell’Europa orientale, ad esempio Polonia, ma anche in alcuni paesi arabi, come l’Egitto); sappiamo di rapimenti illegali di persone sospettate (non si sa da chi né di che cosa), come è avvenuto per Abu Omar qui in Italia, spedito in un carcere egiziano dove è stato ferocemente torturato, (cosa per cui sono stati rinviati a giudizio 26 agenti della CIA, impuniti e ovviamente impunibili, e, nientemeno che, il capo del servizi segreti militari italiani, generale Pollari); sappiamo degli orrori del carcere di Abu Ghraib. Abbiamo visto fotografie, in cui fanciulle in divisa dall’aria apparentemente innocente e dal sorriso candido torturano prigionieri iracheni senza batter ciglio, che hanno fatto il giro del mondo grazie ad Internet; sappiamo tutte queste cose, le commentiamo con orrore, ma subito dopo pensiamo alle cose nostre. In fin dei conti, si pensa, c’è una guerra in corso, ci sono terroristi assassini, c’è la nostra sicurezza minacciata da difendere… anche se si fa qualche eccesso, tutto sommato… Protestare è giusto, ma la vita va avanti, ed è questo quello che conta.
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Train de vie del regista romeno Radu Mihaileanu, del 1998

lunedì 11 febbraio 2008

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La 7, in occasione del giorno della memoria, ha trasmesso questo film che non conoscevo. Vale la pena di parlarne. A differenza della maggior parte dei film che trattano il tema della persecuzione degli ebrei da parte dei nazisti, e che mettono in evidenza in modo esplicito l’orrore delle deportazioni e delle stragi, questo, utilizzando un linguaggio leggero e dolcemente ironico, ci introduce in una comunità ebraica vivente in uno Stetl dell’Europa orientale. Ci fa conoscere la loro vita quotidiana, il loro aspetto, i loro rapporti, la loro cultura elementare, così come penso che in occidente pochi conoscano se non per sentito dire. L’occasione è la terribile notizia che stanno arrivando i nazisti (“sono giunti allo Stetl al di là delle colline”), che dove arrivano distruggono i villaggi, ammazzano e deportano le gente della quale si perde ogni notizia. Occorre quindi correre ai ripari prima di trovarsi a loro volta vittime.
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“La strada verso casa” di Zhang Yimou, 1999

giovedì 22 febbraio 2007

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Zhang Yimou è un regista che a me piace moltissimo. Film come Sorgo rosso, Lanterne rosse, Ju Dou, La storia di Qiu Ju sono indimenticabili.
Questo, che ho visto da poco, è un film che non smentisce il fascino del regista cinese. È una delicatissima storia d’amore, raccontata con molto pudore, ma anche densa di emozione.
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Tess di Polanski

lunedì 15 gennaio 2007

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Il film è bello, ben raccontato, anche se un po’ troppo lungo. E’ difficile reggere un film che si prolunghi oltre le due ore. Questo arriva a 2 ore e ¾.
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