Archivio della Categoria 'Film'

TERRORE SUL MAR NERO (Journey into Fear) di Norman Foster & Orson Welles (O.W. non accreditato), 1943

mercoledì 5 novembre 2014

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Si tratta di un thriller di buona fattura, in B/N. Un ingegnere americano, Howard Graham (Joseph Cotten), impiegato in una fabbrica di armamenti, è a Istambul col compito di prendere accordi per potenziare l’armamento turco. Siamo nel corso della Seconda Guerra Mondiale, e gli americani stanno cercando di coinvolgere, in qualità di alleato, il governo turco. Al contrario i nazisti stanno cercando di impedire l’operazione. Togliere di mezzo l’ingegnere Graham è quindi un loro obiettivo. Dietro le quinte si svolgono le trame dei servizi segreti turchi.
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SALÒ O LE 120 GIORNATE DI SODOMA, di PierPaolo Pasolini, 1975.

martedì 30 settembre 2014

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Si tratta dell’ultimo film di PierPaolo. Con esso si chiude il ciclo della mia rivisitazione dei film di Pasolini aperto nel marzo del 2013 con il film Accattone. Confesso che ho fatto molta fatica a decidermi di riguardare quest’ultimo film. Ricordo il sentimento di disgusto che ho provato quando l’ho visto la prima volta, sentimento reiterato in modo ancora più intenso quando ho voluto rivederlo, or sono parecchi anni. Il disgusto si è rinnovato anche nel corso di questa ultima visione.
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SÉRAPHINE, di Martin Provost, 2008

lunedì 29 settembre 2014

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Ho visto il film di Martin Provost SÉRAPHINE. Viene mostrata per sommi capi la vita di questa strana pittrice (l’attrice Yolande Moreau), poverissima, di carattere strambo, che viveva facendo lavoretti di servizio ora a questa ora a quella padrona di casa.
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IL FIORE DELLE MILLE E UNA NOTTE, di PierPaolo Pasolini, 1974

venerdì 2 maggio 2014

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È l’ultimo film della Trilogia della vita. Come in Decameron e nei Racconti di Canterbury, il tema che percorre il film è la gioia di vivere, e il sesso come una manifestazione d’amore, libera, aperta, gioiosa, senza che venga rovinata da morbosità che ne facciano qualche cosa di cui vergognarsi o essere oggetto di rimorsi o di divieti e punizioni.
Pasolini ricava i racconti che costituiscono il film dal famoso Le mille e una notte, libro scritto da autori sconosciuti di racconti persiani e più in genere orientali che Shahrazād, fanciulla persiana racconta al suo sovrano Shahryar per salvarsi la vita. Per tale ragione il mondo ricostruito nel film è un mondo orientaleggiante sia nella folla dei mercati, sia nelle umide e strette strade delle medine, sia nei sontuosi palazzi del potere, sia nei deserti percorsi ca carovane.
La struttura del film è tale per cui i racconti si diramano a partire da un racconto iniziale, l’incontro fra Nur ed-Din e la sua schiava Zumurrud e le vicende dei due che si perdono, si cercano e si ritrovano alla fine del film.

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LA PELLE CHE ABITO, di Pedro Almodóvar, 2011

lunedì 28 aprile 2014

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Un professore universitario, celebre chirurgo, Robert Ledgard (Antonio Banderas), parla a un auditorium di trapianti della faccia. La faccia è l’espressione della personalità, dice, e vi sono casi il trapianto di faccia diventa indispensabile per ripristinare una personalità la cui espressione è stata distrutta da un qualche evento. Nel mondo si registrano solo pochi casi di questo trapianto e in alcuni di questi casi egli stesso ha partecipato. Definisce questo evento come una delle cose più emozionanti della sua vita.

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