ORIZZONTE MOBILE, di Daniele Del Giudice
domenica 12 luglio 2009
In una lettera a Repubblica, Daniele Del Giudice scrive di essere stato colpito dal fatto che si parlasse del suo ultimo libro come destinato a vincere il premio Strega 2009. Non era sua intenzione partecipare alla selezione del premio – ribadisce – né sua né dell’editore. Questo non perché non gli faccia piacere il riconoscimento pubblico, quale può manifestarsi nella vittoria ad un premio letterario («Anche a Montale piacevano i premi, a Quasimodo più ancora che a Montale, piacevano a Carlo Emilio Gadda, per quei pochi che ebbe, piacevano a Pirandello o a Pasolini.» scrive Del Giudice); e neppure perché non stimi e non riconosca l’importanza del premio Strega (anche se, vista la «baraonda di chiacchiere da cui è circondato», ritiene che non sia facile la scelta del vincitore). Ma Orizzonte Mobile, come tutti i libri, una volta usciti dalla penna dello scrittore, assume una propria autonomia. «Il libro stampato non ci appartiene più, e il nostro accompagnarlo è un po’ ridicolo, come se uno pretendesse di spingere avanti ciò che è stato prima. Un premio non riconosce l’autore, serve piuttosto a far conoscere un libro che va comunque per il mondo per suo conto.»