Archivio della Categoria 'Libri'

FESTA MOBILE (A Moveable Feast) di Ernest Hemingway (postumo, 1964)

sabato 12 gennaio 2013

Più che un vero e proprio romanzo, si tratta di ricordi relativi agli anni trascorsi a Parigi dal 1921 al 1928: gli anni nei quali ebbe inizio la sua attività di scrittore ed emerse la sua creatività. Il libro fu scritto qualche anno prima della sua morte, novembre 1961. Più che altro fu uno scavo in documenti riferibili a quel periodo e conservati in una specie di baule. Il lavoro richiese molto tempo, dal 1957 fino al 1960, e gli episodi vennero ricostruiti senza rispettare l’ordine cronologico, quasi in attesa di una ricostruzione più complessiva. Il libro comunque non venne pubblicato. Dopo la morte, venne ripreso dalla sua quarta moglie, Mary Welsh, restaurato e dato alle stampe nel 1964, quando la Scribners lo pubblicò in America e la Mondadori in Italia, nella traduzione di Vincenzo Mantovani.

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BERNADETTE NON CI HA INGANNATI, di Vittorio Messori, 2012

venerdì 7 dicembre 2012

Ho comprato e letto questo libro, immaginando quale potesse essere il contenuto: e cioè una difesa assoluta della veridicità delle apparizioni di Maria Vergine a Bernadette Soubrous, ma interessato a conoscere gli strumenti con i quali questa difesa viene argomentata. E Messori, giornalista molto coinvolto nella dogmatica ecclesiastica, mi è sembrata una fonte interessante. Personalmente non credo a questo tipo di devozione, come non credo ai miracoli. Magari i fatti sono anche avvenuti, e magari sono in molti a crederlo, ma sono convinto della reale lontananza fra questi fatti, che hanno molto sentore di idolatria, e la vera fede.

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CANNE AL VENTO (Grazia Deledda, 1913)

mercoledì 28 novembre 2012

Il racconto ci trasporta in terra sarda, in provincia di Nuoro, nel paese di Galte, all’inizio del secolo. I Pintor sono dei nobili decaduti. Gran parte della loro ricchezza è andata scialacquata. Sono rimaste tre sorelle, Ester, Ruth e Noemi la cui unica proprietà è rappresentata da un piccolo podere, che produce soprattutto mandorle e pesche, ed è accudito da un vecchio servitore-contadino, Efix. Nel passato la famiglia era dominata dal padre, don Zame, persona orgogliosa della propria nobiltà, gelosissimo dell’onore delle figlie, per le quali prevedeva matrimoni solo con gente del proprio rango, e che per questo teneva prigioniere in casa dove accudivano ai lavori domestici.

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LA VITA AGRA, di Luciano Bianciardi

lunedì 29 ottobre 2012

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Non è stato facile per me leggere questo libro che sotto l’aspetto di un racconto autobiografico è entrato, con un’analisi acuta e penetrante, valida ancor oggi dopo 50 anni dalla sua stesura, sulle contraddizioni, le irrazionalità, le alienazioni di una società che ha fatto del consumo il mito portante, così finendo per dimenticare o trascurare o rinnegare la natura umana. Bianciardi narra in prima persona senza mai tuttavia autonominarsi.

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Da “LA VITA AGRA” di Luciano Bianciardi, 1962

martedì 9 ottobre 2012

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Ora io sono certo di avere avuto in sorte, durante la mia vita, un privilegio che è toccato a ben pochi: che io sappia ad Abelardo – mutilazione finale a parte – al Molinari Enrico di New York e alla mezzala sudamericana Cherubillo, pare, da quello che ne dicono gli sportivi la sera al caffè, astiosi contro di lui per cecità e per invidia. Ed ecco perché io non sento il bisogno di intervenire nei dibattiti sull’erotismo, in letteratura e dove che si sia, scomodando la Sìnngebung e l’epoché.

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