Archivio della Categoria 'Musica'

ADRIANA LECOUVREUR alla Scala

martedì 17 aprile 2007

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Premetto che avevo già visto quest’opera, proprio nella stessa messa in scena, agli Arcimboldi nel 2000. Allora il direttore fu Rizzi Brignoli. Oggi il direttore è Stefano Ranzani. Regista, scenografo, e costumista, ovviamente sono gli stessi nelle due occasioni, rispettivamente Lamberto Puggelli, Paolo Bregni e Luisa Spinatelli.Il cast comprende in entrambe le rappresentazioni Daniela Dessì come Adriana e Carlo Guelfi come Michonnet. Cambiati rispetto al 2000 sono gli interpreti del conte Maurizio (nel 2000 Sergej Larin, ora Fabio Armiliato) e della principessa Bouillon (nel 2000 Olga Borodina, ora Luciana D’Intino). Vedi le foto di scena della rappresentazione del 2000. L’avevo inoltre ascoltata nella diretta RAI da Napoli nel 2003.

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Salome alla Scala

sabato 10 marzo 2007

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Dire qualche cosa sulla Salome che non sia banale o che non sia già stato detto più che un’impresa difficile, è un’impresa inutile. Salome è quello che è: un’opera che parla intensamente a chi l’ascolta, e chi l’ascolta, se a sua volta sente il bisogno di esprimere ciò che ha ricevuto, ben presto scopre che tutto quello che può dire sono le solite banalità: erotismo, trasgressione, passione, lussuria, etc. Almeno questo è ciò che capita a me.
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La fille du régiment alla Scala

sabato 24 febbraio 2007

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Serata non certo memorabile quella di ieri sera alla Scala. La Fille du régiment, secondo quanto ne posso capire, è un’opera che non offre grandi emozioni se non quella di contenere alcune arie che richiedono un grande virtuosismo vocale. Già posso dire che questo non rientra nei miei gusti, in genere molto lontani dal puro esibizionismo.
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Il Lohengrin scaligero e il simbolismo wagneriano

giovedì 25 gennaio 2007

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Si sa che la ragion d’essere del mito è il simbolismo. In Wagner questo è particolarmente evidente. Si pensi al simbolismo della tetralogia e alle configurazioni del potere che essa esprime, o al simbolismo del Tristano, dove la forza luminosa e devastante dell’amore si scontra tragicamente con il senso del dovere, o quello dei Maestri Cantori, dove il simbolismo investe il mondo della creatività e dell’arte, o quello ancor più complesso del Parsifal dove il simbolismo della redenzione si ammanta di una veste mistica di sapore cristiano-buddista, nell’esplorazione della compassione e della reincarnazione.
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Aida alla Scala

giovedì 14 dicembre 2006

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Rappresentazione del 14 dicembre

Questa rappresentazione dell’Aida alla Scala ha richiamato in modo alquanto prepotente, ma forse anche un po’ per caso, l’attenzione su personaggio di Radames. La discussa prestazione di Alagna alla prima; il suo abbandono della parte alla seconda rappresentazione, a seguito delle contestazioni al termine della romanza del primo atto; il subentro immediato e un po’ rocambolesco del tenore del secondo cast, Antonello Palombi; le polemiche, i battibecchi, eccetera e infine la definitiva sostituzione di Alagna con Walter Fraccaro, sono tutti episodi che mi hanno stimolato a riflettere sul carattere del protagonista maschile dell’opera. In sostanza chi è Radames? Un eroe? Un ambizioso? Un debole? Un innamorato che ha perso la testa? Uno stupido che non sa esattamente quello che vuole? Leggendo il libretto appare evidente la contraddittorietà che guida le sue azioni. Spera nel comando dell’esercito egiziano, lo ottiene e ne trae onore e gloria, ma poi non esita a passare al nemico quando l’amata Aida glielo chiede; quando viene scoperto fa marcia indietro, si sente disonorato e si consegna ai sacerdoti che lo dovranno giudicare; infine in uno strano sussulto di orgoglio rifiuta di discolparsi affermando nel contempo di non avere alcuna colpa, e di avere la coscienza a posto.
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