Archivio della Categoria 'Musica'

Ieri sera alla Scala

lunedì 11 dicembre 2006

Seconda rappresentazione di Aida. Alagna alla fine della romanza del primo atto, investito dai fischi del pubblico, ha abbandonato la scena in toni altamente polemici. È stato sostituito, praticamente senza interruzione, da Antonello Palombi, che è entrato in scena in jeans e camicia nera. (altro…)

DON GIOVANNI, alla Scala

giovedì 19 ottobre 2006

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Quest’autunno, almeno per me è stata una stagione all’insegna del Dissoluto, più o meno punito. Un Don Giovanni alla Scala, un Dissoluto assolto sempre alla Scala, un Don Giovanni in Diretta da Baden-Baden in TV. Mi manca il Don Giovanni di Malipiero. Chissà perchè è passato completamente nel dimenticatoio e, come del resto praticamente tutte le opere di Malipiero, non viene più rappresentato.

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SANCTA SUSANNA e IL DISSOLUTO ASSOLTO, alla Scala

martedì 26 settembre 2006

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Che il dittico sia insolito si evince dal fatto che viene associata un’opera di rarissima rappresentazione (Sancta Susanna) a un’opera in prima esecuzione (quasi) assoluta (Il dissoluto assolto). L’accostamento non è casuale. La Scala aveva programmato la Sancta Susanna di Hindemith (su libretto di August Stramm) e nel contempo aveva commissionato a Saramago e a Corghi l’opera che doveva essere eseguita nella stessa serata.

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LA LUCIA DI LAMMERMOOR, alla Scala

sabato 15 luglio 2006

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Rivedo dopo 13 anni alla Scala la Lucia di Lammermoor. L’allestimento è lo stesso di Pier’Alli. Il direttore di allora era Stefano Ranzani. Il cast era quello di riserva: Tiziana Fabbricini, Salvatore Fisichella, Alexandru Agache (Invece della Devia, La Scola e Bruson). Già allora non rimasi particolarmente impressionato da questa opera, che mi sembrò povera di drammaturgia, come d’altra parte mi sono apparse in genere le opere di Donizetti (eccezion fatta per il Don Pasquale).

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RIGOLETTO, alla Scala

sabato 28 gennaio 2006

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Neve, gelo, caos sulle strade, alle stazioni, sui treni, nella 
metropolitana… Tutto questo per andare e sentire il Rigoletto e dare 
il bentornato a Chailly. 
Ciliegina sulla torta: L’opera inizia con trequarti d’ora di ritardo. 
Colpa del tempaccio e, dicono loro, di pubblico ritardatario. La solita 
bugia. Il pubblico c’era tutto; e comunque da quando in qua la direzione 
scaligera si preoccupa del pubblico? In realtà in ritardo erano loro. 
Sarebbe stato più onesto (e più gradito dal pubblico) se avessero detto 
le cose come stavano realmente.

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