Archivio della Categoria 'Musica'

OGGI, 17 FEBBRAIO

domenica 17 febbraio 2013

Bruno

Oggi è l’anniversario dell’auto da fe di Giordano Bruno in Campo dei Fiori a Roma. Vorrei che fra tanti “day” che oggi si celebrano per frastornare l’opinione pubblica e aggredire consensi da qualsiasi voglia parte, questo avesse un aspetto particolare: che la libertà di pensiero e di parola sono valori che a nessuno, né in nome di Dio né in nome di altri poteri o di altri miti è permesso soffocare.

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Da IL VIOLINO (novella di Erri de Luca)

mercoledì 25 aprile 2012

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Ecco come le parole si possono sostituire alle note per creare musica. Erri De Luca ha questo potere. Basta leggere l’incipit di una sua bellissima novella, IL VIOLINO.



 

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Partigiani caduti per liberare Piacenza

mercoledì 25 aprile 2012

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È giusto e bello celebrare la giornata della liberazione dal nazifascismo. Ma è anche doveroso ricordare coloro che per rendere possibile questa liberazione hanno fatto dono del loro bene più prezioso: la vita. Questo monumento, in piazzale Genova ricorda i nomi dei piacentini che lo hanno fatto. E noi li vogliamo ricordare con riconoscenza e affetto.

LES CONTES D’HOFFMANN ALLA SCALA CON LA REGIA DI CARSEN

sabato 11 febbraio 2012

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Ero molto indeciso se scrivere qualche considerazione sulla rappresentazione di Les Contes d’Hoffmann che ho visto alla Scala il 21 gennaio. L’opera, pur essendo piacevole sia per quanto riguarda la musica sia per quanto riguarda l’intreccio, non ha una spessore tale da stimolare particolari riflessioni. Avendo poi già avuto occasione di vederla, sempre alla Sala (o agli Arcimboldi) un altro paio di volte, francamente di idee originali proprio non sono riuscito ad averne. Ma tutta questa stagione operistica è un po’ sullo stesso tono. Si tratta in gran parte di opere già viste e rappresentate: una stagione per la quale ho la sensazione che sia stata programmata più per richiamo di pubblico che per invito ad approfondimenti culturali. Mettiamo tutto questo in conto alla crisi, che non permette teatri vuoti come, moltissimi anni fa, mi era capitato di assistere durante la rappresentazione di opere tipo la Lulu di Berg o il Cardillac di Hindemith. L’audience, madrina del mercato e padrona assoluta della televisione, sembra gradualmente impadronirsi anche dei teatri d’opera, e anche della Scala, la cui storia dovrebbe obbligare a un maggior rispetto.

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DON GIOVANNI alla Scala nella regia di Robert Carsen

sabato 31 dicembre 2011

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Il Don Giovanni è una delle opere che più mi affascinano non solo per la musica di eccezionale bellezza, ma anche per il tema dell’ambiguità, che mette a confronto il bene con il male, dandone una possibile e irrisolta interpretazione. Come Prometeo, che ha rubato il fuoco agli dei, commettendo empietà, e aprendo all’umanità il progresso, don Giovanni viola le regole non scritte di una società bigotta, ne fa risaltare l’ipocrisia rivelando, con un comportamento giudicato immorale e scellerato, un nuovo modo, più genuino, di concepire i rapporti interumani. Si dice che don Giovanni approfitti della debolezza femminile considerando e utilizzando le donne come semplici oggetti di piacere: certamente questo appare vero, ma nel contempo offre alle donne, travolte da una logica libertina, la possibilità di una riflessione sul loro stato e quindi di una ribellione contro una società perbenista e totalmente dominata dal sesso maschile.

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