Archivio della Categoria 'Musica'

CRISTOFORO COLOMBO, di Alberto Franchetti (ascolto in CD)

mercoledì 28 agosto 2002

Mi è capitato di ascoltare quest’opera, di un compositore a me del tutto sconosciuto. Mi è stata fatta conoscere da un amico svizzero che si occupa in particolare di Ferruccio Busoni (ha anche un sito molto bello dedicato a quest’ultimo autore) ma è attento alla musica operistica italiana a cavallo fra l’Ottocento e il Novecento: musica, a dire il vero, molto trascurata se si eccettuano le opere di Puccini e alcuni capolavori del verismo.

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IL RITORNO DI ULISSE, ad Aix-en-Provence (diretta radiofonica)

sabato 20 luglio 2002

Sembrerebbe che Ulisse sia tornato proprio ad Aix-en-Provence invece che ad Itaca. E l’idea di poter ascoltare questa splendida opera almeno in una diretta radiofonica, poteva rendermi speranzoso almeno quanto Telemaco.

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BUTTERFLY, IOLANTA E BARBIERE, agli Arcimboldi

giovedì 4 luglio 2002

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La noiosissima stagione della Scala (2001-2002) di quest’anno sta volgendo al 
termine. Ormai il dio bilancio, che per eleganza manageriale amiamo 
chiamare budget, anche nella cultura, come anche nella sanità, e 
nell’istruzione, è colui cui bisogna fare sacrifici. E i sacrifici sono 
tanti, e li deve fare tutti il povero pantalone, altrimenti la Fiat come 
fa a fare la sua brava crisi per ristrutturare tutto il ristrutturabile 
senza spendere (lei) il becco di un quattrino? Il bilancio, il budget, i 
danè, the money, il motore immobile sono le parole magiche necessarie. 
Ormai nei nostri geni sono rimasti (o vogliono farci credere che siano 
rimasti) Hobbes, Taylor, Keines, e non so chi altro, mentre il povero 
Kant, quello che rimaneva estasiato dal cielo stellato sopra di lui e 
dalla legge morale dentro di lui, è un po’ impallidito. È noto che un 
eccesso di geni transgenici iniettati nel nostro DNA finiscono per 
offuscare i geni primordiali. Ma che importa? Transgenici, siamo: volete 
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SLY, di Wolf-Ferrari dal MET (diretta radiofonica)

lunedì 1 luglio 2002

Un sabato dello scorso aprile ho registrato dal Metropolitan un’opera che a suo tempo la RAI avrebbe dovuto trasmettere in diretta da Torino, ma che poi per le solite ragioni non ha fatto. Si tratta di Sly di Wolf-Ferrari, autore operistico non molto frequentato, almeno in Italia, e che ha composto per lo più commedie derivate da Goldoni (e che io non conosco).

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LES TROYENS, al Teatro Comunale di Firenze

domenica 19 maggio 2002

È la seconda volta che vedo quest’opera. La prima volta è stato alla Scala nel 1996. Sul podio c’era Colin Davis, la regia era di Luca Ronconi. In questa occasione del Maggio, il direttore era Zubin Metha, e la regia era di Graham Vick. Le due interpretazioni si ispirano a criteri che oserei definire diametralmente opposti, e il loro confronto, a mio avviso, mette in evidenza certe contraddizioni di cui, secondo me, quest’opera soffre: vale a dire contrasti, anche stridenti, fra momenti di grande pomposità e episodi di infinita dolcezza, tenerezza, malinconia; o anche contrasti fra lungaggini e prolissità di alcune scene, e momenti invece di vera forza interiore.

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