Archivio della Categoria 'Teatro'

PIRANDELLO: ATTI UNICI

lunedì 1 ottobre 2012

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LA MORSA

(Epilogo in un atto)

Protagonisti: Andrea, Giulia sua moglie e Antonio l’amante.

Giulia e Antonio temono che Andrea si sia accorto della loro relazione. In particolare Antonio è tornato prima da un viaggio che aveva fatto insieme ad Andrea per avvertire Giulia dei suoi sospetti. Naturalmente Antonio se ne va prima del rientro di Andrea. Andrea rientrando gira attorno alla moglie costringendola gradualmente alla confessione dell’adulterio. Alla fine la moglie viene cacciata, e le viene impedito di salutare un’ultima volta i figli. Mentre Antonio ritorna, Giulia si spara un colpo di pistola.

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NON SI SA COME di Luigi Pirandello

martedì 25 settembre 2012

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È l’ultimo lavoro teatrale di Pirandello, se si eccettua I giganti della montagna, rimasto tuttavia incompiuto. È stato scritto nel 1934, lo stesso anno nel quale gli venne conferito il Premio Nobel per la Letteratura. La prima rappresentazione ebbe una gestazione piuttosto difficile, soprattutto a causa della morte dell’attore cui Pirandello aveva intenzione di affidare la parte del protagonista Romeo Daddi, l’attore austriaco Alessandro Moissi. La prima si sarebbe dovuta rappresentare a Milano, poi a Vienna, ma ciò non avvenne. Andò invece in scena al Teatro Nazionale di Praga il 19 dicembre 1934 (nove giorni dopo la consegna a Stoccolma dell’ambito premio al drammaturgo) con la regia di Karel Dostal, e la parte di Romeo Daddi affidata a Zdĕnek Stĕpánek. La prima rappresentazione italiana ebbe luogo quasi un anno dopo a Roma, al Teatro Argentina, il 13 dicembre 1935 con scene su bozzetti di Cesare Ligini, e la parte di Romeo Daddi interpretata da Ruggero Ruggeri. In quell’occasione le due parti femminili furono affidate ad Andreina Pagnani (Bice) e a Fanny Marchiò (Ginevra).

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I GIGANTI DELLA MONTAGNA di Luigi Pirandello

giovedì 30 agosto 2012

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È il terzo, e l’ultimo, dei cosiddetti “miti” di Pirandello, commedie che si svolgono fuori del tempo e della spazio, nei quali si materializzano visioni, si realizzano fatti miracolosi, e nei quali l’uomo sembra identificarsi col suo sogno, rinascere dal sogno come fantasma, e realizzare la propria identità sulla scena. I giganti della montagna è stato scritto in un lungo periodo di tempo: potremmo dire dal 1929 al 1934, alla vigilia della morte del drammaturgo. Non è stato terminato: manca l’ultimo quadro. Gli altri due miti sono: La nuova colonia, scritto nel 1927-28, e Lazzaro nel 1926-1928. Prima di affrontare I giganti della montagna, che molti considerano il capolavoro di Pirandello, conviene spendere qualche parola sui miti precedenti.

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TROVARSI, di Luigi Pirandello

mercoledì 15 agosto 2012

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Questa commedia è stata scritta da Pirandello nel 1932, un paio di anni dopo i due capolavori Questa sera si recita a soggetto e Come tu mi vuoi. È stata dichiaratamente composta per Marta Abba, che, alla prima rappresentazione a Napoli, Teatro dei Fiorentini, 4 novembre 1932, ne ha interpretato la protagonista femminile, Donata Genzi. Donata non è solamente la protagonista, è il personaggio attorno al quale ruota tutta la vicenda, il personaggio che incarna il problema principale che sta a cuore al drammaturgo, e sul quale in vari modi si è soffermato in tutte le commedie scritte negli anni Venti, dopo i Sei personaggi in cerca d’autore: il rapporto fra l’attore e il personaggio; fra la vita come si svolge interpretata sul palcoscenico e la vita come attributo fondamentale dell’identità dell’interprete. Trovarsi, il titolo, è il termine che utilizza proprio Donata quando, alla fine di ogni rappresentazione, nel camerino mentre si toglie il trucco, si chiede chi sia la persona riflessa nello specchio: e si rende conto che la domanda non ha risposta, ovvero che le riesce impossibile trovare, dietro la maschera del personaggio appena interpretato, una identità che sia propria.

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COME TU MI VUOI di Luigi Pirandello

domenica 5 agosto 2012

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Pirandello scrisse questa commedia nel 1930, si può dire nel pieno rigoglio della curiosità popolare sulla vicenda Bruneri Canella, iniziata nel 1926, quando improvvisamente sembrò ricomparire, nelle vesti di uno smemorato, un professore di filosofia di discreta fama, Giulio Canella, dato per disperso al fronte durante la prima guerra mondiale. Si trattava di una persona ricoverata in un manicomio, la cui fotografia, pubblicata dai giornali, indusse la moglie del Canella, e molti altri parenti, a riconoscere in questo uomo la figura del professore.

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