Archivio della Categoria 'Teatro'

VITA COL PADRE (Life with Father) di Howard Lindsay e Russel Crouse, 1939

venerdì 13 novembre 2015

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Questa commedia teatrale, che deriva da un libro in forma autobiografica di Clarence Day dallo stesso titolo, è stata messa in scena a Broadway nel 1939 da Howard Lindsay e Russel Crouse, e per la RAI nel 1956 da Sandro Bolchi e interpretata, nelle parti dei protagonisti, da Paolo Stoppa e Rina Morelli.
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PENE D’AMORE PERDUTE (Love’s Labour’s Lost) di William Shakespeare, 1593-96

martedì 21 aprile 2015

[Love's labour's lost]  A pleasant conceited comedie called, Lou

Si tratta di una commedia considerata fra quelle eufuistiche. La trama è geometrica, e piuttosto semplice nello svolgimento. Molte delle scene sono scritte in rima, e la lingua è ricchissima di giochi di parole. Per questa ragione la traduzione italiana non riesce a rendere l’eleganza del testo e il suo stile. Tutto lo svolgimento della commedia ha un sottofondo ironico che tende a trasformare la vicenda più in un simbolismo che in un percorso.
Nelle traduzioni questi aspetti sembrano porsi in secondo piano, e alla fine l’interesse mi è parso abbastanza fragile.
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DARIO FO RIPROPONE E RECITA RUZZANTE, 1993

martedì 7 ottobre 2014

DARIO FO

Dopo un’introduzione con riferimenti alla politica dell’epoca (siamo al Teatro Lirico di Milano, l’anno è il 1994) Fo entra nel merito del grande commediografo del rinascimento, Angelo Beolco, detto il Ruzzante. Il Ruzzante nasce quasi certamente nel 1500 in un villaggio nei pressi di Padova. Il padre, Francesco Beolco era un grande medico, docente e poi rettore dell’Università di Padova. Angelo è figlio illegittimo. Il padre lo riconosce. Il ragazzo è di intelligenza straordinaria. Crescendo acquista una cultura vastissima, ma il fatto di essere un bastardo gli impedisce l’ingresso all’Università. Si dedica così alla commedia, con un grandissimo successo. Fo lo giudica all’altezza dei più grandi commediografi della storia: Shakespeare, Moliere, Calderon de la Barca. Le sue commedie sono violente satire contro il sistema di gestione del potere. Il periodo è quello della nascita della Commedia dell’Arte. Si recitano commedie e satire addirittura sui sagrati delle chiese.

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LA POTENZA DELLE TENEBRE, di Lev Tolstoj (1886)

sabato 31 maggio 2014

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Dramma fosco, opprimente, come preannunciato dal titolo. Siamo nella campagna russa. I protagonisti sono contadini che vivono sulla coltivazione di vasti spazi: alcuni sono proprietari terrieri, la maggioranza sono braccianti.
Il racconto ci porta nel seno di una famiglia, quella di Pëtr. Questi è un ricco possidente. Ha due figlie: la prima è Akulina, adolescente mezza scema, avuta dalla prima moglie; la seconda è Anjutka, ancora bambina, avuta dalla moglie attuale, Anisja. Quest’ultima è una donna ancora giovane e piacente, che mal tollera la vita con Pëtr ormai avanti negli anni, e contrae una relazione adulterina con Nikita, bracciante che lavora nella fattoria.

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IL GABBIANO, di Anton Čechov, 1895

giovedì 24 aprile 2014

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Il dramma comincia con la preparazione di un lavoro teatrale che deve essere eseguito nel parco della villa di campagna dei Sorin. L’autore del dramma è il figlio della grande attrice Irina Nikolaevna Arkadina, Konstantin Treplev. A recitarlo sarà Nina Zarečnaja, giovane fanciulla amata da Konstantin. È figlia di un ricco possidente e, nella vita, vorrebbe diventare attrice. Proprio dal tipo di dramma che dovrà essere recitato emerge il tema centrale del lavoro di Čechov: il contrasto fra una scrittura che si basi sulla rappresentazione della vita quotidiana della gente, che necessariamente viene infarcita di luoghi comuni di facile comprensione per gli spettatori, e la rappresentazione dell’astrazione del sogno dove più che l’intreccio, viene offerta una successione di immagini e l’emozione che le immagini stimolano nelle persone.

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