Da “LA VITA AGRA” di Luciano Bianciardi, 1962

9 ottobre 2012

 agra.jpg

Ora io sono certo di avere avuto in sorte, durante la mia vita, un privilegio che è toccato a ben pochi: che io sappia ad Abelardo – mutilazione finale a parte – al Molinari Enrico di New York e alla mezzala sudamericana Cherubillo, pare, da quello che ne dicono gli sportivi la sera al caffè, astiosi contro di lui per cecità e per invidia. Ed ecco perché io non sento il bisogno di intervenire nei dibattiti sull’erotismo, in letteratura e dove che si sia, scomodando la Sìnngebung e l’epoché.

Continua »

IL SENSO DELL’ELEFANTE, di Marco Missiroli, 2011

7 ottobre 2012

 adulti-per-scelta-marzo2012_0x440.jpg

Il libro è stato finalista al Premio Campiello 2012. Nella valutazione finale è stato classificato quarto con 36 voti. Il romanzo è abbastanza noioso e confesso che ho fatto fatica a finirlo. Il tema è quello dell’amore familiare, in particolare del padre verso il figlio, anche se non necessariamente figlio biologico. Paternità in quanto forte rapporto affettivo.

Continua »

LIOLÀ di Luigi Pirandello

3 ottobre 2012

 pirandello.jpg

Commedia scritta in siciliano, ed esattamente nel dialetto di Girgenti nel 1916. La traduzione in lingua è del 1928. La commedia trova i suoi precedenti nel IV capitolo del Fu Mattia Pascal e nella novella La Mosca. La prima rappresentazione avvenne il 4 novembre 1916 al Teatro Argentina di Roma. La parte di Liolà fu interpretata da Angelo Musco.

Continua »

PROFESSIONE: REPORTER (Michelangelo Antonioni, 1975)

2 ottobre 2012

 professionereporter1.jpg

È il terzo film in lingua inglese di Antonioni. L’edizione originale ha come titolo The Passenger. Come in Zabriskie Point il protagonista è il deserto. Il deserto come ambiente, ma anche il deserto che soffoca l’identità personale. Per cercare di uscirne, viene la tentazione di cambiare identità. Questo è l’inizio del film.

Continua »

VESTIRE GLI IGNUDI di Luigi Pirandello

1 ottobre 2012

 luigipirandello3.jpg

Commedia claustrofobica, piuttosto pesante sia da leggere che da guardare. La registrazione che ho io, nella quale la protagonista femminile è interpretata da Marina Malfatti, è decisamente sgradevole. La recitazione di tutti i personaggi è decisamente sopra le righe, molto, troppo spesso urlata. In tal modo la sostanza tragica viene, anziché rafforzata, diluita in un’atmosfera più di litigiosità artefatta, che di vera manifestazione di dolore.

Continua »