LA NOTTE (Michelangelo Antonioni, 1961)

3 settembre 2012

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È il secondo film della trilogia dell’incomunicabilità. Ha vinto l’Orso d’oro al Festival internazionale del cinema di Berlino nel 1961. Direi che in questo film il tema dell’incomunicabilità è più esplicito di quanto non lo sia nell’Avventura. I protagonisti sono una coppia di sposi della media borghesia: Giovanni Pontano, uno scrittore di successo interpretato da Marcello Mastroianni e Lidia, sua moglie, interpretata da Jeanne Moreau. Il paesaggio è la Milano agli inizi degli anni Sessanta. Sta incominciando il miracolo economico: il centro storico offre alla vista palazzi moderni, si intravedono i grattacieli, fra cui il celebre Pirellone; le strade sono percorse da molte automobili, soprattutto fiat, lancia e alfa: 600, 1400, lancia aurelia, giuliette, ma anche auto americane possedute dalla ricca borghesia. Al confronto le periferie mostrano ancora un’immagine degradata: case coloniche in decadenza o addirittura diroccate, prati incolti selvatici dove bande di ragazzi giocano, litigano, fanno a pugni, binari morti un tempo utilizzati per la comunicazione fra frazioni, piccoli comuni dei circondario, etc. L’ambiente è quello solito della borghesia che coll’avanzante miracolo economico si sta espandendo e arricchendo, ma anche culturalmente impoverendo.

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L’AVVENTURA (Michelangelo Antonioni, 1960)

1 settembre 2012

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È il primo film di quella che, nelle storia del cinema, è conosciuta come trilogia dell’incomunicabilità. Gli altri due film sono La notte (1961) e L’eclisse (1962). Come i film precedenti e gli altri due della trilogia, L’avventura è girato in Bianco e Nero. Solo con Deserto rosso (1964) Antonioni comincerà ad avvalersi del colore. Il film ha ricevuto il premio della giuria al festival internazionale di Cannes nel 1960.

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I GIGANTI DELLA MONTAGNA di Luigi Pirandello

30 agosto 2012

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È il terzo, e l’ultimo, dei cosiddetti “miti” di Pirandello, commedie che si svolgono fuori del tempo e della spazio, nei quali si materializzano visioni, si realizzano fatti miracolosi, e nei quali l’uomo sembra identificarsi col suo sogno, rinascere dal sogno come fantasma, e realizzare la propria identità sulla scena. I giganti della montagna è stato scritto in un lungo periodo di tempo: potremmo dire dal 1929 al 1934, alla vigilia della morte del drammaturgo. Non è stato terminato: manca l’ultimo quadro. Gli altri due miti sono: La nuova colonia, scritto nel 1927-28, e Lazzaro nel 1926-1928. Prima di affrontare I giganti della montagna, che molti considerano il capolavoro di Pirandello, conviene spendere qualche parola sui miti precedenti.

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IL GRIDO (Michelangelo Antonioni, 1957)

17 agosto 2012

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Irma (Alida Valli), una giovane e bella donna, viene chiamata negli uffici comunali di Goriano dove le viene comunicata la morte del marito, emigrato da anni in Australia e morto sul lavoro. L’impiegato che le fa la comunicazione, con un mezzo sorriso soggiunge: non so se questa è per lei una brutta o una bella notizia. In realtà a Goriano, il luogo dove la donna vive, un comune del ferrarese sulle rive del Po, è ben noto il fatto che da sette anni la donna convive con un uomo che non è suo marito, Aldo (Steve Cochran), e che da lui ha avuto una figlia. Sembrerebbe quindi che la donna dovesse correre a casa per annunciare ad Aldo che, ora che il marito è morto, possono finalmente sposarsi. Ma questo non avviene.

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LE AMICHE (Michelangelo Antonioni, 1955)

16 agosto 2012

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Questo film ha ricevuto il leone d’argento alla XVI mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia (in quella occasione il leone d’oro fu assegnato a Carl Theodor Dreyer con il film Ordet).

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