Partigiani caduti per liberare Piacenza

25 aprile 2012

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È giusto e bello celebrare la giornata della liberazione dal nazifascismo. Ma è anche doveroso ricordare coloro che per rendere possibile questa liberazione hanno fatto dono del loro bene più prezioso: la vita. Questo monumento, in piazzale Genova ricorda i nomi dei piacentini che lo hanno fatto. E noi li vogliamo ricordare con riconoscenza e affetto.

Ricordo dei piacentini dispersi in Russia durante la II° guerra mondiale

25 aprile 2012

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Oggi è un giorno di gioia per l’Italia: è l’anniversario della cacciata del nazismo e del fascismo dalla nostra patria, ed è anche la data che ci ricorda la fine della guerra. Una guerra tragica, una guerra che ha fatto centinaia di migliaia di morti: civili, soldati, partigiani. E fra questi un gruppo di loro ha sollevato particolare commozione: le migliaia di morti e dispersi in Russia. Sappiamo le tragiche condizioni in cui questi nostri sfortunati compatrioti hanno dovuto lottare; i pochi superstiti della terribile ritirata nel grande gelo ce ne hanno raccontato gli orrori: Nuto Revelli in La guerra dei poveri, Giulio Bedeschi in Centomila gavette di ghiaccio. Oggi, oltre alla gioia, vorrei che nelle nostre anime si risvegliasse il ricordo di quei dispersi. Nella mia camminata mattutina passo davanti a un monumento, piccolo, quasi invisibile che li ricorda. Anch’io, francamente, me ne sono accorto quasi per caso. Ebbene vorrei che oggi tutti, rivedendo la foto su FB di quel monumento dedicato ai dispersi in Russia e rileggendo la bellissima poesia a loro dedicata, dedichino loro un piccolo mesto pensiero

 

ANNA ACHMATOVA: ANNIVERSARIO DELLA MORTE

4 marzo 2012

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Oggi, 5 marzo, è l’anniversario della morte di Anna Achmatova, grande poeta russa. Vale la pena di ricordarla perché è un simbolo di come l’arte, attraverso la sofferenza, può avere ragione delle tirannie, anche di quelle più feroci, come lo è stata quella di Stalin. Melo Freni ha scritto un bellissimo articolo su Le ragioni del riformista del 4 marzo, che riporto qui per intero, al fine di rinfrescare nella mente delle persone che amano l’arte, la cultura, la civiltà e la poesia l’immagine e l’opera di questo grande personaggio.

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Oggi, 17 febbraio

17 febbraio 2012

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Oggi è l’anniversario dell’auto da fe di Giordano Bruno in Campo dei Fiori a Roma. Vorrei che fra tanti “day” che oggi si celebrano per frastornare l’opinione pubblica e aggredire consensi da qualsiasi voglia parte, questo avesse un aspetto particolare: che la libertà di pensiero e di parola sono valori che a nessuno, né in nome di Dio né in nome di altri poteri o di altri miti è permesso soffocare.

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LES CONTES D’HOFFMANN ALLA SCALA CON LA REGIA DI CARSEN

11 febbraio 2012

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Ero molto indeciso se scrivere qualche considerazione sulla rappresentazione di Les Contes d’Hoffmann che ho visto alla Scala il 21 gennaio. L’opera, pur essendo piacevole sia per quanto riguarda la musica sia per quanto riguarda l’intreccio, non ha una spessore tale da stimolare particolari riflessioni. Avendo poi già avuto occasione di vederla, sempre alla Sala (o agli Arcimboldi) un altro paio di volte, francamente di idee originali proprio non sono riuscito ad averne. Ma tutta questa stagione operistica è un po’ sullo stesso tono. Si tratta in gran parte di opere già viste e rappresentate: una stagione per la quale ho la sensazione che sia stata programmata più per richiamo di pubblico che per invito ad approfondimenti culturali. Mettiamo tutto questo in conto alla crisi, che non permette teatri vuoti come, moltissimi anni fa, mi era capitato di assistere durante la rappresentazione di opere tipo la Lulu di Berg o il Cardillac di Hindemith. L’audience, madrina del mercato e padrona assoluta della televisione, sembra gradualmente impadronirsi anche dei teatri d’opera, e anche della Scala, la cui storia dovrebbe obbligare a un maggior rispetto.

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