VIVA L’ITALIA di Aldo Cazzullo

26 febbraio 2011

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Si tratta di un libro scritto per rivendicare con orgoglio la nostra appartenenza a una nazione che ha avuto una storia: una storia con momenti gloriosi, anche se tormentata. Oggi sembra che ci sia bisogno di richiamare questo orgoglio, mentre al contrario sta emergendo una forma sempre più diffusa di indifferenza, in parte motivata da sfiducia nella politica, in parte scaturita da invocazioni a forme di indipendenza localistica a volte spinte fino allo scissionismo e separatismo.

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LE LETTERE DA CAPRI, di Mario Soldati

22 febbraio 2011

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L’ho trovato un libro di lettura piuttosto difficile, a volte anche faticosa. La struttura del libro si basa principalmente sulla ricostruzione di un rapporto che si potrebbe definire quadrangolare: un marito e una moglie che vivono rapporti alternanti con i propri amanti, tacendo e ignorando tuttavia, almeno all’inizio, le reciproche infedeltà.

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Oggi 17 febbraio

17 febbraio 2011

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Oggi è l’anniversario dell’auto da fe di Giordano Bruno in Campo dei Fiori a Roma. Vorrei che fra tanti “day” che oggi si celebrano per frastornare l’opinione pubblica e aggredire consensi da qualsiasi voglia parte, questo avesse un aspetto particolare: che la libertà di pensiero e di parola sono valori che a nessuno, né in nome di Dio né in nome di altri poteri o di altri miti è permesso soffocare.

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Cavalleria Rusticana e Pagliacci alla Scala. Considerazioni.

20 gennaio 2011

La rappresentazione del 18 cui ho assistito avrebbe dovuto essere la seconda, ma di fatto è stata la prima, dato che, credo per uno sciopero, la rappresentazione del 16 è saltata. Questa precisazione non l’ho fatta a caso: non sono molto interessato ad assistere alla prima, alla seconda o anche all’ultima rappresentazione della serie (quella in cui ho assistito alla Walkiria è stata la penultima rappresentazione e mi è piaciuta immensamente). La precisazione serve a spiegare la mia costernazione allo scatenarsi di booo (soprattutto provenienti dal loggione) cui ho assistito alla fine dei Pagliacci e, un po’ meno, alla fine della Cavalleria. Sono cose alle quali che decine e decine di registrazioni radiofoniche in diretta delle prima scaligere mi avevano assuefatto, ma alle quali non avevo mai assistito di persona. Mi sono chiesto il perché, e come me se lo sono chiesti in molti, almeno fra quelli seduti ai posti vicino al mio. Poi la risposta mi è venuta ripensando a certi post di frequentatori di IAMC, che si definiscono “intenditori”. Chiaro: la risposta ai nostri perché era semplicissima: non ci intendiamo di musica.

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Quando la replica diventa propaganda ideologica

28 novembre 2010

Commento all’articolo “TV, le ragioni di Fazio e Saviano e un gesto di sensibilità” di Aldo Grasso sul Corriere della sera del 27/11/2010.

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