LA CROCE E LA SFINGE, di Pierluigi Panza
2 agosto 2009
Si tratta di una prolissa storia d’amore sullo sfondo della guerra civile seguita al disfacimento della Jugoslavia nel post-Tito, e in particolare dell’assedio di Sarajevo da parte dei cetnici Serbi. L’elemento cruciale della storia è rappresentato dallo scontro fra un amore travolgente e il desiderio non soddisfatto di maternità della protagonista, Gemma.
In una lettera a Repubblica, Daniele Del Giudice scrive di essere stato colpito dal fatto che si parlasse del suo ultimo libro come destinato a vincere il premio Strega 2009. Non era sua intenzione partecipare alla selezione del premio – ribadisce – né sua né dell’editore. Questo non perché non gli faccia piacere il riconoscimento pubblico, quale può manifestarsi nella vittoria ad un premio letterario («Anche a Montale piacevano i premi, a Quasimodo più ancora che a Montale, piacevano a Carlo Emilio Gadda, per quei pochi che ebbe, piacevano a Pirandello o a Pasolini.» scrive Del Giudice); e neppure perché non stimi e non riconosca l’importanza del premio Strega (anche se, vista la «baraonda di chiacchiere da cui è circondato», ritiene che non sia facile la scelta del vincitore). Ma Orizzonte Mobile, come tutti i libri, una volta usciti dalla penna dello scrittore, assume una propria autonomia. «Il libro stampato non ci appartiene più, e il nostro accompagnarlo è un po’ ridicolo, come se uno pretendesse di spingere avanti ciò che è stato prima. Un premio non riconosce l’autore, serve piuttosto a far conoscere un libro che va comunque per il mondo per suo conto.»
Qualche commentatore l’ha chiamato un dittico. In realtà si tratta di due racconti che pur nelle differenze degli eventi narrati, sono collegati fra loro dall’ambientazione: il gioco e il suo significato nella fantasia e nella percezione della vita nel bambini. I due racconti, raccomanda la stessa scrittrice, vanno letti in successione.