LA STAGIONE ALLA SCALA 2009-2010

30 maggio 2009

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CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATA, di Gabriel Garcia Marquez

30 maggio 2009

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Si tratta proprio di una morte annunciata. Il racconto si sviluppa nel giro di un’ora, anche se fra antefatto e conseguenze, ovviamente le vicende si snodano in un tempo più lungo. La trama è molto semplice. Alla termine di una festa di nozze, nella quale un giovane discendente da importante famiglia, Bayardo San Roman, ha sposato Angela Vicario, il neo marito riporta la moglie alla casa dei suoi genitori: Angela non è vergine. Dopo le rituali botte che la madre elargisce alla ragazza, i suoi due fratelli, Pedro e Paolo, si fanno dire chi è stato l’uomo che l’ha sverginata: è stato Santiago Nazar, un giovane di ottima famiglia di origine araba. I fratelli decidono di vendicare l’onore della sorella e quindi di ucciderlo. Lo faranno il mattino successivo, lo stesso mattino in cui è prevista l’attesa rituale visita del vescovo. Il racconto vero e proprio si svolge dalle 6 del mattino, quando Santiago esce di casa per andare ad accogliere il vescovo, alle 7, l’ora in cui i due Vicario lo bloccano mentre sta rientrando e lo uccidono.

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THE RAKE’S PROGRESS, alla Scala

17 maggio 2009

 

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Come è noto, l’opera è stata composta da Stravinsky all’inizio degli anni Cinquanta su libretto di Auden e Kallman ispirato a una serie di incisioni di Hogarth (Vedi), dal titolo, appunto, A Rake’s Progress. L’opera conclude quello che gli storici chiamano il secondo periodo del compositore russo: il periodo neoclassico, iniziato con il balletto Pulcinella (1919). “Musica al quadrato”: con questa espressione il compositore intendeva definire composizioni ispirate nella forma e nel linguaggio a opere musicali del passato. Nel caso di The Rake’s Progress, all’opera italiana a numeri. Anzi proprio in un’opera di Mozart, il Don Giovanni, molti commentatori hanno voluto vedere il suo modello. E sotto certi aspetti vi sono molti eventi, nell’intreccio e nello sviluppo, che giustificano l’asserzione. Senz’altro il tema delle dissolutezza ne è il fondamento; ma anche l’intervento soprannaturale, il finale fra le fiamme dell’inferno, l’esposizione di una morale, e altri piccoli particolari avvicinano le due opere.

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A UN CERBIATTO ASSOMIGLIA IL MIO AMORE, di David Grossman

12 maggio 2009

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Questa è la recensione che Mariella Canaletti ha scritto sul periodico online NOTAM dell’11 maggio 2009, n° 329. Riporto questa, invece di scriverne una io, perché l’ho trovata perfetta. I miei tentativi sono finora miserevolmente naufragati davanti alla complessità di questo capolavoro. Posso aggiungere una sola cosa: Grossman for Nobel Award!!!

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DELARA DARABI

1 maggio 2009

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Non c’è limite all’orrore: Stamane in Iran hanno impiccato la pittrice Delara Darabi, di 23 anni, per un omicidio commesso quando di anni ne aveva 17. Delara, oltretutto sarebbe innocente, e avrebbe confessato per proteggere il fidanzato, il vero autore del delitto. Per Delara c’è stata mobilitazione internazionale, ma a quanto pare senza successo. Evidentemente la famiglia non ha accettato il risarcimento in danaro, secondo una disumana legge in voga in diversi paesi islamici, oppure il risarcimento non è stato neppure offerto.

Resta l’orrore delle esecuzioni capitali: non giustizia, ma vendetta. Stato assassino!!!

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