IL SORRISO

28 marzo 2009

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Mentre guardavo le immagini TV dell’inizio del (chiamiamolo) congresso, e si vedeva sul palco una emozionatissima fanciulla (Annagrazia Calabria, la più giovane deputata del PdL) che balbettava qualche frase per dare inizio alla kermesse, l’obiettivo ha fatto una rapida carrellata sulla prima fila: si vedevano Bossi, Schifani, Fini e poi LUI.

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UNA PACE PERFETTA, di Amos Oz

20 marzo 2009

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Il lato più interessante del romanzo è la ricostruzione della vita in un kibbutz. Che il kibbutz sia una specie di cooperativa agricola israeliana, mi è noto, ma come concretamente si sviluppino i rapporti fra chi vi lavora, quali siano le attività, con quale ritmo vengano svolte, dove vengono prese le decisioni, quale sia la sua amministrazione, e in qual modo il kibbutz si inserisca nella vita politica e sociale del Paese, questo no, non mi è affatto noto. Il romanzo di Oz mi ha, in certo qual modo aiutato a capirlo.

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“Ultima cena”, la performance di Vanessa Beecroft al PAC

17 marzo 2009

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Al Padiglione d’Arte Contemporanea a Milano la Beecroft ha presentato una performance dal titolo “L’ultima cena”. Venti immigrati africani seduti a una tavolo di cristallo, vestiti con abiti diversi: da smoking ad abiti di tutti giorni in diverso stato di conservazione, che mangiano carne senza stoviglie e senza posate.

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ALCINA, alla Scala

15 marzo 2009

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Le ragioni per cui non amo le opere di Händel credo di averle già scritte in più di un’occasione, suscitando le critiche, anche aspre, degli händeliani doc. La parola magica è “drammaturgia”, per cui eviterò di usarla.

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ALMENO IL CAPPELLO, di Andrea Vitali

7 marzo 2009

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Dopo la poco fortunata escursione nel romanzo giallo, Dopo lunga e penosa malattia, Andrea Vitali torna, come nel caso della Modista, alle storie più tranquille della gente del suo paese sulle rive del Lario, Bellano. In questo libro non c’è una vera e propria trama, ovvero che ne sono diverse. Al centro c’è la piccola fanfara di Bellano, che un ragioniere, Onorato Geminazzi, appassionato musicista e cornetta (prima? No, forse seconda) nella prestigiosa banda di Loveno, dopo essere stato assunto come contabile all’ospedale di Bellano, decide di trasformare a sua volta in una vera e propria banda e fondare il Corpo Musicale Bellanese.

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