Purtroppo 26 settembre 2008 per me è un giorno indimenticabile. Il problema ovviamente è personale, e non credo che interessi nessuno. Ma quel giorno mi si è verificato un particolare che forse vale la pena di essere raccontato.
Giornata tragica per me: un grande malessere al mattino che mi costringe al ricovero ospedaliero. Diagnosi di infarto con fibrillazione ventricolare. Il dott. Passerini mi riacciuffa applicandomi un defibrillatore. Circostanza estremamente fortunata. Dovrò fare tre bypass aortocoronarici.
Si potrebbe dire che il vero protagonista del libro è il Giudizio Universale dipinto da Michelangelo nella Cappella Sistina? O forse, ancora di più, il suo restauro?
Oppure che il vero motore che fa procedere il libro e la vicenda che vi si narra è il valore relativo della verità?
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Ieri sera sono rimasto folgorato dall’ascolto di musica di un compositore di cui ignoravo perfino l’esistenza: Gérard Grisey. L’occasione è stata offerta dall’Università degli studi Milano Bicocca che ha organizzato questo Omaggio a Grisey. Il programma comprendeva, oltre ad una conferenza di Hugues Dufourt sul compositore, una esecuzione di Vortex Temporum I, II, III.
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Si tratta di un interessante libro che percorre in ogni direzione le influenze che dialetti, lingue straniere, neologismi inventati anche grazie a mezzi tecnologici di comunicazione, espressioni “alla moda“ soprattutto nel mondo giovanile, etc., hanno sulla lingua che oggi si parla.
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