VERDERAME, di Michele Mari

18 giugno 2008

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È un’amicizia fra un ragazzino di 13 anni, Michelino (da quello che ho capito, è un transfert dello scrittore) e un vecchio, Felice, bruttissimo, addirittura d’ aspetto ripugnante, che fa da ortolano tuttofare e dà alle viti il verderame nella casa dei nonni sul lago Maggiore dove il bambino passa ogni anno le noiosissime vacanze estive.
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L’ESTRANEA, di Elisabetta Rasy

18 giugno 2008

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Anche se, pensandoci bene, il libro è interessante, ricco di spunti che fanno riflettere, il fatto di averlo letto dopo Patrimonio di Roth (entrambi i libri hanno come argomento il rapporto fra un figlio e il genitore ammalato di cancro) non ha certo contribuito a entusiasmarmi. Mi sentirei di affermare che libro di Roth “affascina”, quello della Rasy “interessa”.
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LA STRADA, di Cormac McCarthy

16 giugno 2008

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“Quando si svegliava in mezzo ai boschi nel buio e nel freddo della notte allungava la mano per toccare il bambino che gli dormiva accanto. Notti più buie del buio e giorni uno più grigio di quello appena passato. Come l’inizio di un freddo glaucoma che offuscava il mondo.”
Così inizia un libro straordinario, La strada, di Cormac McCarthy. In questo incipit, in queste poche parole c’è già tutto il libro: l’ambiente di una natura morta, ostile e l’amore vivo, caldo del padre per il proprio figlio.
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Primi atti del governo Berlusconi.

15 giugno 2008

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Il suo impegno per liberare Napoli dalla spazzatura mi sembra apprezzabile. Non solo ha provveduto a dare l’incarico a un sottosegretario alla presidenza del consiglio, nella figura di Bertolaso, ma è andato a Napoli più di una volta, addirittura ha convocato a Napoli una seduta del governo. Insomma ha offerto al paese una volontà che sarebbe sbagliato considerare solo di facciata.
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L’IMBROGLIO DEL TURBANTE, di Serena Vitale

11 giugno 2008

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Non si tratta di un romanzo, ma di un libro di storia, scritto tuttavia come una narrazione, quasi un thriller.
Il periodo preso in considerazione sono gli anni che vanno dal 1784 al 1786. I due grandi imperi confinanti, quello russo e quello ottomano si guardano in cagnesco, ma non osano aprire le ostilità dichiarate. L’area più calda è il Caucaso, dove vivono popolazioni di numerose etnie, dotate di grande spirito di indipendenza, e non sottoposte né all’impero russo né a quello ottomano.
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