SALÒ O LE 120 GIORNATE DI SODOMA, di PierPaolo Pasolini, 1975.

30 settembre 2014

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Si tratta dell’ultimo film di PierPaolo. Con esso si chiude il ciclo della mia rivisitazione dei film di Pasolini aperto nel marzo del 2013 con il film Accattone. Confesso che ho fatto molta fatica a decidermi di riguardare quest’ultimo film. Ricordo il sentimento di disgusto che ho provato quando l’ho visto la prima volta, sentimento reiterato in modo ancora più intenso quando ho voluto rivederlo, or sono parecchi anni. Il disgusto si è rinnovato anche nel corso di questa ultima visione.
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SÉRAPHINE, di Martin Provost, 2008

29 settembre 2014

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Ho visto il film di Martin Provost SÉRAPHINE. Viene mostrata per sommi capi la vita di questa strana pittrice (l’attrice Yolande Moreau), poverissima, di carattere strambo, che viveva facendo lavoretti di servizio ora a questa ora a quella padrona di casa.
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POVERA GENTE (Бедные люди) di Fëdor Michajlovič Dostoevskij, 1846

25 settembre 2014

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È il primo romanzo di Dostoevskij. Fu molto apprezzato dai maggiori critici e scrittori letterari russi dell’epoca, fra cui Nekrasov e Belinskij, ma suscitò anche molte polemiche. Siamo negli anni Quaranta del XIX secolo, periodo in cui la letteratura russa era dominata da due grandi scrittori: Puškin e Gogol. Naturalmente il sorgere di un nuovo scrittore, sia pure controverso, non poteva non sollevare un confronto con i due.
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IL GIARDINO DELL’EDEN (The Garden of Eden) di Ernest Hemingway, postumo, 1987)

8 settembre 2014

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Romanzo inedito, iniziato da Hemingway nel 1946, ripreso in diverse occasioni nel corso della sua vita, ma alla fine abbandonato. Ne è rimasto un manoscritto molto esteso, in parte anche dattiloscritto. Il manoscritto è stato pubblicato dopo la morte dello scrittore dalla vedova Mary, che lo ha sfrondato e ne ha fatto delle modifiche sostanziali.
Nella presentazione, tuttavia, si afferma che nulla è stato aggiunto al testo dello scrittore, mentre sarebbero state soppresse solo quelle parti che apparivano ripetitive o sovrabbondanti e che non aggiungevano nulla alla vicenda. In realtà, se confrontiamo il contenuto del romanzo pubblicato e la narrazione che ne fa Kenneth S. Lynn, che ha avuto modo di leggere il manoscritto nella sua integralità, si vede che le differenze sono di non piccolo conto, ed entrano nel cuore stesso del romanzo.

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LA POTENZA DELLE TENEBRE, di Lev Tolstoj (1886)

31 maggio 2014

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Dramma fosco, opprimente, come preannunciato dal titolo. Siamo nella campagna russa. I protagonisti sono contadini che vivono sulla coltivazione di vasti spazi: alcuni sono proprietari terrieri, la maggioranza sono braccianti.
Il racconto ci porta nel seno di una famiglia, quella di Pëtr. Questi è un ricco possidente. Ha due figlie: la prima è Akulina, adolescente mezza scema, avuta dalla prima moglie; la seconda è Anjutka, ancora bambina, avuta dalla moglie attuale, Anisja. Quest’ultima è una donna ancora giovane e piacente, che mal tollera la vita con Pëtr ormai avanti negli anni, e contrae una relazione adulterina con Nikita, bracciante che lavora nella fattoria.

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