Crash – Contatto fisico

9 dicembre 2006

“È il contatto fisico. In una città vera si cammina, sfiori gli altri passanti, sbatti contro la gente. Qui a Los Angeles non c’è contatto fisico con nessuno. Siamo tutti dietro vetro e metallo. Il contatto ci manca talmente che ci schiantiamo contro gli altri solo per sentirne la presenza.”
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Sul futuro partito democratico

6 dicembre 2006

Trasmissione L’Infedele condotta da Gad Lerner.
Si tratta del costituendo partito Democratico. Partecipano Fabio Mussi, Michele Salvati e Antonio Bassolino, oltre ad altri personaggi (Flaminia Saccà, Ivana Bartoletti, Gabriella Ercolini, Stefano Fascina e Fabrizio Rondolino: tutti appartenenti o provenienti dai DS). E’ presente anche l’editorialista e vicedirettore del Corriere della Sera Pierluigi Battista.
Appare netta la contrapposizione fra Mussi da una parte e Bassolino e Salvati dall’altra.
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DON GIOVANNI, alla Scala

19 ottobre 2006

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Quest’autunno, almeno per me è stata una stagione all’insegna del Dissoluto, più o meno punito. Un Don Giovanni alla Scala, un Dissoluto assolto sempre alla Scala, un Don Giovanni in Diretta da Baden-Baden in TV. Mi manca il Don Giovanni di Malipiero. Chissà perchè è passato completamente nel dimenticatoio e, come del resto praticamente tutte le opere di Malipiero, non viene più rappresentato.

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SANCTA SUSANNA e IL DISSOLUTO ASSOLTO, alla Scala

26 settembre 2006

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Che il dittico sia insolito si evince dal fatto che viene associata un’opera di rarissima rappresentazione (Sancta Susanna) a un’opera in prima esecuzione (quasi) assoluta (Il dissoluto assolto). L’accostamento non è casuale. La Scala aveva programmato la Sancta Susanna di Hindemith (su libretto di August Stramm) e nel contempo aveva commissionato a Saramago e a Corghi l’opera che doveva essere eseguita nella stessa serata.

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LE UOVA DEL DRAGO, di Pietrangelo Buttafuoco

20 agosto 2006

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Che una storia non agiografica della invasione (liberazione?) della Sicilia nel ’43 debba essere raccontata, mi sembra molto necessario. Buttafuoco, nel suo romanzo Le uova del drago si è accinto all’impresa. E per chi come me è, che è cresciuto nella retorica dell’antifascismo, ha considerato gli Anglo-americani come liberatori, ha benedetto i loro bombardamenti, anche quelli “a tappeto” non solo sulle città tedesche ma anche sulle città italiane, e oggi fa parte della schiera degli italiani (di gran lunga la più numerosa) che sentono “gratitudine” all’America che ci ha liberato dal nazifascismo, scoprire gli aspetti ambigui, se non addirittura tragici che hanno accompagnato il processo di liberazione, almeno in prossimità dello sbarco in Sicilia, è un po’ un riemergere da una sudditanza ideologica di cui oggi si sente sempre di più il bisogno.

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